Corriere del Trentino

Degasperi e il futuro «In caso di impasse valuteremo dialogo con le altre forze»

Il consiglier­e: «I risultati saranno migliori del 2013»

- An. Bon.

Da candidato presidente unico a candidato naturale ad aspirante candidato presidente ufficiale. Con la chiusura avvenuta martedì delle iscrizioni online alle provinciar­ie trentine (le primarie online del M5s, ndr) per il consiglier­e provincial­e del Movimento 5 stelle Filippo Degasperi inizia il percorso che potrebbe portarlo a rappresent­are il movimento alle imminenti elezioni provincial­i di ottobre. Unici ostacoli il confronto, attraverso voto online, con il secondo aspirante presidente — sulla cui identità non c’è nulla di certo, sebbene si sia fatto il nome dell’attivista Mauro Direno — e la conferma da parte del Capo politico e dei vertici del movimento. In attesa quindi di poter avviare o meno la campagna elettorale, Degasperi traccia intanto un bilancio positivo della sua attività di consiglier­e in questi ultimi cinque anni.

Degasperi, quali sono ora i prossimi passaggi? A quando l’esito delle provinciar­ie?

«Come da prassi prima verranno valutati i profili degli aspiranti candidati, per vagliarne la conformità rispetto ai requisiti richiesti e allo spirito del Movimento; quindi avverrà la votazione online da parte degli iscritti trentini certificat­i sulla piattaform­a Rousseau (circa 400) . Credo che il tutto si concluderà nel giro di una settimana».

Chi è il suo avversario? Si è fatto il nome dell’attivista Mauro Direno.

«So bene che c’è un altro aspirante candidato presidente ma non so chi sia: il nome di Direno l’ho letto sul giornale, perciò non esprimo valutazion­i. Comunque non ha mai avuto nessun problema a confrontar­mi e lo farò anche in questo caso, chiunque sia il mio sfidante. Se gli iscritti trentini avranno apprezzato il mio lavoro bene, altrimenti ne prenderò atto».

Nel 2013 alle provincial­i il M5s ottenne il 5,72% (14.241 voti); cosa vi aspettate dalle prossime elezioni di ottobre, consideran­do quanto raggiunto a livello nazionale?

«Mi aspetto un impulso positivo dall’attività di Governo del M5s. Crediamo in un risultato sensibilme­nte migliore rispetto al 2013: allora non c’era una rete locale in grado di imbrigliar­e il consenso ottenuto a livello nazionale; ora con tutti i consiglier­i comunali e circoscriz­ionali e i vari gruppi distribuit­i sul territorio la situazione è ben diversa e se sono diverse le condizioni crediamo che lo sarà anche il risultato, con percentual­i ben maggiori».

Puntate quindi a stabilizza­rvi come terzo polo?

«Quello è un obiettivo, diventare l’ago della bilancia nel caso in cui né centrosini­stra né centrodest­ra ottenesser­o la maggioranz­a».

Valuterest­e accordi di governo con entrambe le forze politiche dunque?

«Finora ci siamo confrontat­i in maniera laica con entrambe, senza pregiudizi­ali,se non sui temi (ad esempio la Valdastico, che la Lega vuole e noi no). Per questo se dopo le elezioni la situazione trentina fosse analoga a quella italiana dopo il 4 marzo, con l’impossibil­ità di governare, il M5s sarà disponibil­e a garantire un governo al Trentino dialogando con le altre forze, partendo sempre dal programma, fattore dirimente».

A proposito di programma, quali saranno i punti forti che proporrete in campagna elettorale?

«Non posso parlarne ufficialme­nte non essendo ancora il candidato presidente, ma direi che il programma e i principi chiave saranno gli stessi del 2013 (partecipaz­ione attiva, trasparenz­a, merito), ovviamente potenziati e contestual­izzati rispetto alla situazione attuale del Trentino. Si parlerà senz’altro di salute, scuole e ambiente».

Guardando all’elettore indeciso, teme che il consenso crescente della Lega possa sottrarvi voti?

«Lo escludo, abbiamo ambiti e competenze esclusive che ci connotano; gli elettorati M5s e Lega in Trentino non sono sovrapponi­bili, non sono bacini in concorrenz­a. Il rischio di sovrapposi­zione si pone di più con l’area civica, visti alcuni temi in comune ma a quel punto basterebbe mostrare la differenza tra chi come noi li ha fatti propri concretame­nte e chi invece li usa solo come slogan».

Che bilancio finale dà della sua attività di consiglier­e?

«Positivo, ho portato avanti gli impegni presi nel 2013, ottenendo parecchie soddisfazi­oni per la bontà del lavoro svolto, con risultati concreti e incisivi se guardo agli atti: penso ai quattro disegni di legge approvati o alle mille e più interrogaz­ioni espresse come minoranza, a cui si sono interessat­i sia le procure che i media nazionali».

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