Corriere del Trentino

L’Adige in Athesia, sinergie pubblicita­rie

Lorusso (Fnsi): «Preoccupa il pluralismo». Poligrafic­i, la cassa scade a novembre

- Enrico Orfano

TRENTO Il mercato pubblicita­rio «ha avuto cali notevoli» nel corso della crisi decennale che ha colpito duramente la carta stampata. «Vedremo come affrontare questo problema, mettendo in campo sinergie notevoli». Così Michl Ebner, amministra­tore delegato di Athesia, ieri alla presentazi­one dell’accordo siglato con i Conti Gelmi di Caporiacco, che porta anche L’Adige nel gruppo editoriale altoatesin­o.

Dopo un paio d’anni di trattative, Athesia ha acquisito il giornale più letto in provincia di Trento (22.000 copie). Acquisito il 100% della Init holding, che detiene il 100% della Società iniziative editoriali spa (L’Adige), di Radio Dolomiti e dell’Agenzia pubblicita­ria Media Alpi. Athesia edita il Dolomiten, l’Alto Adige e il Trentino. Un «quasi» monopolio a livello regionale? «L’evoluzione di questi ultimi tempi va verso le concentraz­ioni dei gruppi editoriali — ha osservato Ebner —, la crisi ha colpito brutalment­e. L’Austria ha già un quotidiano per regione, simile il modello anche in Germania: una situazione che stiamo vivendo anche in Italia. È l’unico modo per preservare la carta, altrimenti i quotidiani non riuscirann­o a sopravvive­re». Colpita ovviamente anche la raccolta pubblicita­ria, «ma non abbiamo ancora toccato il fondo». Per questo ci si può lavorare. Le testate Trentino e Adige non rischiano di essere fuse, «insensato un melting pot di idee» ragiona l’ad, che ha anche «promesso per iscritto che non ci saranno licenziame­nti». Fra le altre questioni aperte la sede di via Missioni Africane, «che sarà oggetto di valutazion­e, ma andiamo avanti per gradi, non c’è ancora un progetto preciso». Come pure il centro stampa, per il quale «si studierann­o sinergie con gli altri poli del gruppo».

Proprio sul futuro dei poligrafic­i intervengo­no Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil: «Auspichiam­o che questo cambiament­o apporti in migliorame­nto del bilancio aziendale», dato che il centro stampa è in cassa integrazio­ne straordina­ria fino a novembre, quando si chiuderà un periodo di 44 mesi si ammortizza­tore. «Chiediamo massima tutela occupazion­ale per i 26 dipendenti poligrafic­i e per quelli di Radio Dolomiti. Chiederemo un incontro a breve». Sul posto di lavoro dei giornalist­i interviene invece l’Ordine: «Il consiglio auspica che siano mantenuti gli attuali assetti e livelli occupazion­ali, per continuare a garantire la qualità elevata del prodotto editoriale». Resta il nodo però del pluralismo, «in presenza di un’elevata concentraz­ione di quote di mercato in capo a un solo editore». Una ragionamen­to affrontato anche da Raffaele Lorusso, segretario generale Fnsi: «L’operazione dimostra che l’operatore crede nella carta stampata. Siamo rassicurat­i dalle dichiarazi­oni di Ebner sull’autonomia delle testaste, ma c’è una legittima preoccupaz­ione sulla tutela del pluralismo in una regione con forte identità culturale. Questa situazione non è in contrasto con la legge 416 del 1981, ma occorre mettere mano a leggi ormai datate o insufficie­nti». Duro il segretario generale della Uil trentina Walter Alotti, preoccupat­o per «il quadro democratic­o locale, per la quasi totale concentraz­ione della stampa in Athesia. L’ennesima prova della debolezza e subalterni­tà della classe imprendito­riale al sistema altoatesin­o».

 ?? Foto Nardelli-Rensi ?? Il debutto al giornale Da sinistra Gianni Bort (Unione), Michl Ebner (Athesia), i conti Marina e Sergio Gelmi di Caporiacco, il notaio Paolo Piccoli.
Foto Nardelli-Rensi Il debutto al giornale Da sinistra Gianni Bort (Unione), Michl Ebner (Athesia), i conti Marina e Sergio Gelmi di Caporiacco, il notaio Paolo Piccoli.

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