«Anche i ladini ampezzani si rivolgeranno a Vienna»
BOLZANO «La doppia cittadinanza? La chiederanno in tanti», concede la presidente dell’Unione Ladini d’Ampezzo, Elsa Zardini. Un fatto di radici culturali, spiega: «Siamo i discendenti del popolo delle Dolomiti; e quando facevamo parte del Tirolo, non c’erano tasse da pagare, la nostra lingua era rispettata e ce la passavamo bene». Il fatto è che il disegno di legge che a Vienna stano scrivendo in materia di concessione della cittadinanza austriaca, non riguarderebbe solo gli altoatesini, ma tutti coloro che vivono nei territori che componevano il Tirolo Storico, a prescindere dalla lingua. Non solo germanofoni, dunque, ma anche popoli di idioma ladino, cimbro, mocheno e italiano». Per Zardini, comunque, non si tratta di modificare i confini «ma di rispettare l’identità culturale dei Ladini». E il sindaco di Livinallongo del Col di Lana Leandro Grones, la vede così: «Qui la vorrebbero in parecchi, la cittadinanza austriaca». Ma poi aggiunge : «Bisogna vedere, però, che cosa comporti: non penso che te la diano così. Ci sarà qualcosa da fare, tipo il militare in Austria. Al che, per qualcuno, potrebbe essere una bella seccatura». Inoltre, Grones ritiene che il confronto con Roma potrebbe accendersi al calor bianco. «Non sarà una passeggiata al parco».