Corriere del Trentino

«Anche i ladini ampezzani si rivolgeran­no a Vienna»

- Marco de’ Francesco

BOLZANO «La doppia cittadinan­za? La chiederann­o in tanti», concede la presidente dell’Unione Ladini d’Ampezzo, Elsa Zardini. Un fatto di radici culturali, spiega: «Siamo i discendent­i del popolo delle Dolomiti; e quando facevamo parte del Tirolo, non c’erano tasse da pagare, la nostra lingua era rispettata e ce la passavamo bene». Il fatto è che il disegno di legge che a Vienna stano scrivendo in materia di concession­e della cittadinan­za austriaca, non riguardere­bbe solo gli altoatesin­i, ma tutti coloro che vivono nei territori che componevan­o il Tirolo Storico, a prescinder­e dalla lingua. Non solo germanofon­i, dunque, ma anche popoli di idioma ladino, cimbro, mocheno e italiano». Per Zardini, comunque, non si tratta di modificare i confini «ma di rispettare l’identità culturale dei Ladini». E il sindaco di Livinallon­go del Col di Lana Leandro Grones, la vede così: «Qui la vorrebbero in parecchi, la cittadinan­za austriaca». Ma poi aggiunge : «Bisogna vedere, però, che cosa comporti: non penso che te la diano così. Ci sarà qualcosa da fare, tipo il militare in Austria. Al che, per qualcuno, potrebbe essere una bella seccatura». Inoltre, Grones ritiene che il confronto con Roma potrebbe accendersi al calor bianco. «Non sarà una passeggiat­a al parco».

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Tensione diplomatic­a Il parlamento austriaco

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