«Marettimo e altri racconti»
È una scrittura matura, ma al contempo fiabesca, quella di Giorgio Antoniacomi. Bibliotecario di professione e scrittore per passione, l’autore valsuganotto, che nella vita dirige la Biblioteca civica di Trento — sabato 28 luglio alle ore 17.30 — sarà alla Libreria Athena di Pergine Valsugana per presentare la sua ultima fatica letteraria. L’opera, intitolata Marettimo e altri racconti, raccoglie ventotto tra aneddoti, storie e riflessioni che, spaziando dalla filosofia greca al mito di Ayrton Senna, invitano il lettore a guardarsi dentro. «Amo i libri da tutta la vita — confessa Antoniacomi — ma ho cominciato a scriverne di miei solo dopo aver compiuto cinquant’anni». Ed è così che Marettimo, perla brulla delle Egadi siciliane che dà il nome alla raccolta, si trasforma per lui in una sorta di Macondo, un’isola che non c’è in cui perdersi per poi ritrovare il significato più profondo dell’esistenza umana. «Questa raccolta — spiega l’autore — è un po’ come una ruota della vita, in cui i vecchi cicli si chiudono per far spazio ai nuovi. Certo, ci sono tristezza, amarezza, nostalgia, ma anche voglia di aprirsi al cambiamento e riscoprire la capacità di stupirsi davanti alle meraviglie del quotidiano».
Con un punto di vista completamente nuovo: se infatti nel fortunato «Trento, città del coniglio», il sapiente pennello di Antoniacomi svelava in pochi, ironici tratti le discrasie che caratterizzano la sfera pubblica del nostro tempo, con la sua burocrazia elefantiaca e una massa critica frastornata dall’eccessivo ricorso a social e talk show, in «Marettimo» l’autore opta per un’analisi più introspettiva. Una scelta in linea con la sua formazione classica, fatta di narrazioni fluide e resistenti come tele di ragno e di un papà lungimirante che usava la Divina Commedia come favola della buona notte. Ma anche un’operazione anacronistica nel panorama editoriale 2.0, dove la frenesia della grande distribuzione finisce per orientare i gusti dei lettori. «Ci fanno leggere quello che vogliono» commenta Antoniacomi.
«O meglio ci provano – si corregge – perché per fortuna nel nostro Paese esistono ancora le piccole case editrici che, pur tra mille difficoltà, riescono a dare voce agli autori del territorio». Ma se il pluralismo delle pubblicazioni sembra garantito da quella che il bibliotecario perginese definisce «la militanza intellettuale degli editori locali», decisamente più sguarnito appare il fronte della distribuzione. «Il primo passo per far amare la lettura — spiega Antoniacomi — non è imporla come compito delle vacanze, bensì garantire ad adulti e bambini la possibilità di accedere ad una rete diffusa di biblioteche e librerie, un po’ come facciamo qui in Trentino. Il passo successivo è però quello di offrire, oltre alle mura, un catalogo variegato, in cui i best-seller del momento convivano con le nuove proposte». Un punto, quest’ultimo, su cui non manca il lavoro da fare «come testimonia — conclude — il fatto che se andassimo oggi in una libreria di Palermo, probabilmente non troveremmo nemmeno un libro scritto da un trentino esordiente, o viceversa».