Respirart day a Pampeago Ventidue opere nel parco
Un appuntamento da non perdere quello di sabato con la decima edizione del RespirartDay 2018, la festa itinerante dedicata all’arte e alla natura dove si potrà ammirare uno dei più alti parchi d’arte al mondo, a 2.200 di Pampeago di Tesero, in val di Fiemme. Presentatrice d’onore anche per questa edizione la giornalista trentina di Raidue Maria Concetta Mattei, insieme agli ideatori del parco: la curatrice Beatrice Calamari e l’artista Marco Nones, che da dieci anni accompagnano i visitatori alla scoperta di installazioni artistiche che dialogano con i pascoli e le cime dolomitiche del Latemar, un territorio dichiarato dall’Unesco Patrimonio naturale dell’umanità. Nel giro ad anello di 3 chilometri, fra il Rifugio Monte Agnello e lo Chalet Caserina, si affacciano opere d’arte create da artisti di fama internazionale, fra cui il gotha dell’arte giapponese Hidetoshi Nagasawa. Il parco è in continua evoluzione e ogni anno crea sinergie e possibilità, mettendo in comunicazione diverse personalità provenienti da ogni parte del mondo, mentre le opere più datate vengono modellate dal tempo.
Una filosofia accompagna questo parco di Land Art all’aria aperta, dove il gesto creativo di “lasciare andare” le opere nella natura, invita ad affidarsi ai mutamenti e, quindi, alla vita stessa che è continua trasformazione. Quest’anno saranno tre le nuove installazioni che si aggiungono alle 19 già presenti, il destriero Sleipnir XLVII Latemar 2797 di Duilio Forte, artista e architetto italo-svedese, noto in tutto il mondo per la sua esplorazione dello spazio naturale, riportando nell’oggi la forza e l’esemplarità del mito. Le sue opere sono un mix fra archeologia e fantascienza e hanno interessato perfino il New York Times, portandolo due volte alla Biennale Architettura di Venezia e alla XXI Triennale internazionale di Milano.
Altro ospite Elio Vanzo di Cavalese, scultore, curatore d’arte e direttore del Centro arte contemporanea di Cavalese dal 2007. Il suo talento e l’amore per i boschi lo hanno spinto a esplorare l’arte ambientale con Marco Nones all’Humus Park di Pordenone. L’opera Mediterraneo sarà la sua seconda installazione nella natura, la quale coniuga il senso di un’arte arcaica con la tensione verso una modernità, per certi versi, irrisolta. Ultimo artista è Mariano Vasellai di Panchià. L’amicizia con lo storico Italo Giordani, suo compaesano, che ha scritto le tragiche vicende dei processi alle «streghe», celebrati in val di Fiemme nel XVI secolo, lo hanno spinto a realizzare disegni e mostre sul tema della stregoneria. Ricorda la nonna che lo intimoriva: «Se non fai il bravo arriva la Strega del Cornon». La sua opera Il nodo della strega al cospetto del monte Cornon è una formula magica, un risarcimento simbolico dedicato a tutte le donne costrette a confessare crimini mai commessi. L’incontro alle 9.30 davanti al Rifugio Agnello, quindi, una passeggiata guidata rivelerà le nuove opere insieme agli artisti.