Grant Lee Phillips ai Suoni «Canto questo tempo»
L’ex leader dei Grant Lee Buffalo in scena ai Suoni delle Dolomiti «Mi rapporto a ogni brano come se lo cantassi per l’ultima volta»
italiano; dalla penisola mancava ormai da diversi anni.
Grant Lee Phillips, cosa ha voluto esprimere nei testi del suo ultimo album «Widdershins»?
«L’album è una riflessione su questo momento storico e sulla grossa ansia che lo pervade. Siamo a un incrocio. Io penso che molti di noi lo sentano a livello viscerale: ho cercato di sintonizzarmi su questi sentimenti».
C’è un collegamento tra «Widdershins» e i dischi dei Grant Lee Buffalo?
«Come tutti quelli che fanno questo mestiere da abbastanza tempo, mi occupo di girare intorno a certe idee. Sono affascinato dal fatto di catturare un momento nel tempo, che significa sentirsi vivo in un mondo che vacilla. In questo senso direi di sì, suppongo ci sia una connessione tra tutti gli album dei Grant Lee Buffalo e i miei da solista».
Nelle sue scalette inserisce ancora canzoni da dischi come «Fuzzy» e «Mighty Joe Moon», tra i più amati del repertorio dei Grant Lee Buffalo?
«Mi diverto ancora a suonare molte canzoni che ho scritto e registrato tanti anni fa. Divertirsi però è una parola buffa, strana. A volte una canzone richiede qualcos’altro, una sorta di angoscia interiore. Penso che la chiave sia rapportarsi a ogni canzone come se fosse la prima e ultima volta che viene eseguita».
Lei è un eccellente polistrumentista: dal vivo con quali strumenti si accompagnerà?
«Canterò e strimpellerò la chitarra, spesso allo stesso tempo. Direi quindi che mi limiterò a due strumenti».
Qual è la differenza per lei tra suonare in un teatro o all’aperto, magari circondato dalle montagne come avverrà ai Suoni delle Dolomiti?
«La maggior parte dei miei concerti sono in spazi chiusi, dove probabilmente sono più a mio agio. Ci sono state volte in cui ho suonato mentre il sole stava tramontando o con la pioggia a dirotto sul viso. Ricordo che proprio in Italia coi Grant Lee Buffalo abbiamo suonato in un festival all’aperto in cui sopra di noi svolazzavano stormi di pipistrelli. Non eravamo una band di gothic metal ma fu davvero molto divertente».
Che aria si respira dal punto di vista politico negli Stati Uniti?
«Gli americani stanno combattendo con molta confusione e rabbia su una serie di questioni. Siamo impegnati in battaglie ideologiche, che hanno smesso di essere in equilibrio a causa di una presidenza vacillante e alle prese con una serie di scandali. Ti impegni, voti, fai tutto quello che puoi per incidere e cambiare le cose. Quello che noi oggi indirizziamo a questi politici sarà rubricato nella storia di domani: noi abbiamo voce in capitolo in quella storia».
Gli americani stanno lottando con molta confusione e rabbia, impegnati in battaglie ideologiche non più in equilibrio a causa di una presidenza vacillante