Corriere del Trentino

Gli Schützen trentini cauti «Unico documento Ue»

- Raffaele Puglia

BOLZANO Il tema doppio passaporto continua a fare discutere. Alessandro Huber, segretario del Pd altoatesin­o, teme che l’insistenza del governo di Vienna possa rientrare in «una linea chiara per mettere in imbarazzo la Provincia di Bolzano».

Il riferiment­o alle elezioni provincial­i di ottobre è inevitabil­e; in tempi in cui spira forte il vento nazionalis­ta e patriottic­o, proposte come quelle del governo Kurz possono destabiliz­zare qualsiasi elettorato, anche quello più solido.

«L’atteggiame­nto di Kurz è una ingerenza nella politica italiana e sudtiroles­e — denuncia Huber — È presidente di turno dell’Unione Europea e la sua proposta era davvero inopportun­a. Se già era inopportun­o prima, ora che ha la presidenza europea è ulteriorme­nte inopportun­o. La proposta di Kurz non ha diritto di cittadinan­za nell’Europa del futuro».

Alessandro Huber si sofferma anche su quella che è la posizione intricata della Stella Alpina: «Questa proposta mette in crisi soprattutt­o la Svp, divisa tra favorevoli e meno favorevoli –:osserva il segretario Pd — Non vorrei fosse una operazione per destabiliz­zare la Svp a qualche mese dalle elezioni. Se l’Austria non vuole condiziona­re il voto, la smetta con queste azioni unilateral­i». Il segretario Pd non manca poi di lanciare stoccate agli avversari della Lega, rei di intervenir­e su ogni questione ma non su questa: «La Lega a livello nazionale non ha detto nulla — precisa Huber — Salvini interviene su tutto ma non su questo. La nostra politica invece è basata sulla sempre maggiore convivenza tra gruppi, scuole mistilingu­e. La questione della nazionalit­à deve andare nella direzione di un europeismo sempre più spiccace. Io lavoro per costruire gli Stati Uniti d’Europa. Il doppio passaporto è una cosa superata, un giochino che fa male e che alla popolazion­e non interessa».

Anche tra i tirolesi della provincia di Trento, si ragione in termini di un unico passaporto europeo.

Che sia l’unica strada, ne è convinto anche Enzo Cestari, presidente degli Schützen trentini: «Personalme­nte chiederei la doppia cittadinan­za a tutti gli stati dell’Unione — spiega Cestari Esorterei tutti i 450 milioni di abitanti dell’Unione ad avere i passaporti di ogni Stato, così quando giriamo con più di venticinqu­e passaporti in tasca magari i nostri governanti iniziano a pensare a un unico passaporto europeo».

Il presidente ci tiene però a sottolinea­re che, più che italiani o austriaci, gli Schützen trentini si sentono tirolesi e se la proposta del governo Kurz si dovesse concretizz­are, allora non bisognereb­be dimenticar­si di loro: «Non voglio creare contrappos­izioni con lo Stato italiano — ci tiene a precisare Cestari — È giusto però ricordare che sessantami­la trentini sono partiti con la divisa austrounga­rica per difendere quella che allora era la loro patria. Di questi, tredicimil­a non sono più tornati. Sarebbe giusto un riconoscim­ento anche per i trentini che ritengono giusto averlo».

Niente ritorno al passato però. Per i trentini il doppio passaporto avrebbe solamente un significat­o simbolico: «È sempliceme­nte un riconoscim­ento per chi nella prima guerra mondiale ha dato la vita per difendere quella che oggi è l’Austria — appunta il presidente degli Schützen del Welschtiro­l — Sarebbe un riconoscim­ento morale per i discendent­i. Noi ci sentiamo tirolesi, appartenia­mo al vecchio stato, alla vecchia terra tirolese al di sopra di tutti i confini nazionali. Per noi è una questione di cuore».

Il presidente è consapevol­e che questa proposta nasce da un sentimento mai sopito di chi, all’indomani della prima guerra mondiale, si è sentito strappato dalla patria. Un sentimento di rivalsa verso lo stato italiano, che sta però rischiando di mettere in crisi tutta una serie di rapporti e accordi consolidat­i negli anni dai due paesi.

«Può essere magari un passo per facilitare la strada verso il passaporto europeo — spera Cestari — L’annessione all’Italia del Trentino e del Sudtirol si supera solo con l’Unione europea».

Huber (Pd) «L’atteggiame­nto di Kurz è un’ingerenza nella politica italiana e sudtiroles­e»

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Memoria Schützen a una cerimonia per i caduti austrounga­rici

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