Il manifesto di «Alto Adige 2019» «Promuovere la piena convivenza»
BOLZANO Dalla scuola plurilingue alla storia condivisa, fino a una soluzione definitiva della questione toponomastica. Un «manifesto» da proporre ai partiti politici che si sfideranno alle elezioni provinciali del 21 ottobre: a presentarlo è il comitato civico «Alto Adige 2019», guidato da Elisabeth Ladinser (avvocato in prima linea nelle cause ambientaliste) e Alberto Stenico. «Il nostro scopo — riassume l’ex presidente di Legacoop — è promuovere la piena convivenza nella nostra terra, appassionando all’autonomia anche il gruppo italiano».
Variegata la composizione del gruppo: oltre a Stenico ne fanno parte il teologo Don Paul Renner, Franco Kettmeir dell’associazione Convivia, l’ex presidente del Tribunale Heinrich Zanon, il sindaco di Cortaccia Martin Fischerm Eddi Treccani (consulente nel campo risorse umane delle aziende sanitarie), il sociologo Bernd Karner.
Punto di partenza del manifesto è il plurilinguismo come valore da coltivare. A tal proposito, il gruppo chiede che la «frequenza della scuola prescelta sia subordinata alla verifica di sufficienti conoscenze linguistiche». Un aspetto assai caro alla Svp, così come l’idea di «una toponomastica legata al reale uso dei nomi, che non insegua il prontuario Tolomei sulla traduzione di ogni singola pietra». C’è poi l’auspicio di una memoria condivisa, con la proposta di vietare marce e celebrazione di fronte ai monumenti di epoca totalitaria, «che comunque non vanno abbattuti ma storicizzati». Auspicata anche una riforma di proporz e dichiarazione linguistica». Freddezza sul doppio passaporto per i soli sudtirolesi: «Meglio rafforzare l’identità dell’Euregio».
L’appello Plurilinguismo da coltivare, stop alle manifestazioni davanti ai monumenti fascisti