Profughi sgomberati dal parco
Antenne migranti: «Al macero coperte e documenti»
TRENTO Affianco alla difficoltà di entrare finalmente nel sistema di accoglienza trentino, i profughi che nelle ultime settimane hanno trovato rifugio al Parco Santa Chiara nei giorni scorsi hanno dovuto fare i conti con un nuovo sgombero, e la rimozione di tutti gli oggetti di loro proprietà (coperte, caricabatterie dei cellulari, vestiti, copie dei documenti), gettati nei bidoni — secondo quanto raccontano i diretti interessati — dagli operatori di Dolomiti Ambiente. Come se non bastasse, ad alcuni di loro sono state elevate delle multe per bivacco. Così, i volontari di Antenne migranti, che svolgono un costante monitoraggio della situazione in città, puntano il dito contro l’amministrazione: «Non solo ci troviamo di fronte ad una totale assenza del benché minimo rispetto e sensibilità nel comprendere il valore delle “cose” finite al macero, ma la logica stessa delle multe — in attesa dell’utilizzo dei daspo urbani — punta solo a sanzionare la condizione di povertà in quanto tale, senza prendere in considerazione i motivi per cui le persone si trovano a dormire in strada. Quanti, infatti, sono a conoscenza che la maggior parte di queste persone sono richiedenti asilo in procinto di essere inseriti all’interno del sistema d’accoglienza trentino, e che questa attesa in strada è dovuta alla triplice negligenza delle istituzioni preposte? Perché questi oggetti e indumenti non sono stati semplicemente riconsegnati ai loro proprietari o portati all’ufficio degli oggetti smarriti? Di chi è la responsabilità di questa azione?».
La denuncia «Il Comune va avanti con la linea dura non rispettando i diritti dei senzatetto»