Centrosinistra, nulla di fatto Boato: primarie
TRENTO Dopo i tira e molla, i vari «abbandoniamo il tavolo», «veniamo solo se confermate Rossi», «non veniamo proprio», alla fine il Patt ieri sera c’era alla riunione di coalizione del centrosinistra, rappresentato dal proprio vicesegretario Simone Marchiori. E forse l’unica notizia è questa per un vertice che rischiava di non tenersi nemmeno se il Patt non si fosse presentato e in ogni caso giudicato inutile da alcuni esponenti delle Stelle alpine, visto il rischio di ripetersi a vicenda per l’ennesima volta le stesse cose. «L’incontro servirà per rinnovare il patto di coalizione e verificare le convergenze — affermava prima della riunione il segretario del Pd Giuliano Muzio —, prendendosi ciascuno l’impegno di definire le decisioni nelle rispettive assemblee. Fermo restando che uniti magari non si vince, ma divisi sicuramente si perde».
Il presupposto dunque era quello di una riunione interlocutoria, per fare il punto della situazione in vista delle assemblee del Pd e dell’Upt in programma per lunedì. Non quindi di trovare un accordo sul candidato presidente, scegliendo una volta per tutte tra l’attuale governatore Ugo Rossi,
Boato Ghezzi è un dono rispetto alla certezza di perdere con Rossi
il giornalista Paolo Ghezzi — in rientro dall’estero, ha preferito non fare dichiarazioni prima della riunione del vertice — o addirittura un nome terzo (il più evocato in questi giorni è stato quello di Giorgio Tonini del Pd).
E così è stato. Nella riunione tutti gli esponenti hanno ribadito la centralità della coalizione, anche se Marchiori, su domanda diretta di Vittorio Fravezzi (Upt), ha sottolineato che nell’eventualità dell’esclusione di Rossi «saranno gli organi di partito a decidere se rimanere o rompere». I Verdi, rappresentati da Marco Boato, hanno ribadito il proprio appoggio a Ghezzi, forti delle 1.200 firme di sostegno raccolte in questi giorni: «Quella di Ghezzi è una candidatura trasversale, un dono rispetto alla certezza di perdere con Rossi» ha dichiarato Boato: «Molte persone mi hanno detto che se Ghezzi fosse il candidato voterebbero per il centrosinistra, con Rossi no; quello dell’attuale governatore è un ciclo politico finito». I Verdi hanno inoltre riproposto le primarie per fine agosto — extrema ratio già bocciata senza mezzi termini da Rossi quando venne proposta in un’assemblea del Pd.
L’Upt non si è mostrata favorevole a questa proposta, proponendo invece di valutare un nome terzo, e ha poi rimarcato il fallimento della trattativa con i civici.
Muzio, sollecitato da Boato, ha confermato di aver effettivamente pensato a Ghezzi ad aprile, quando però il giornalista non era disponibile. Boato allora ha esortato Pd e Upt a rivendicare comunque la primogenitura di quella scelta. Muzio ha comunque ribadito che dall’assemblea del Pd di lunedì uscirà una proposta.
Intanto a margine del tavolo sono circolate indiscrezioni che ipotizzano addirittura un salvacondotto per Rossi: se accettasse di non ricandidarsi come presidente della Provincia verrebbe in cambio nominato presidente della Regione, in accordo con la Südtiroler Volkspartei; una proposta che però parte da un presupposto chiaro da parte degli eventuali proponenti: il ciclo di Rossi si è concluso definitivamente lo scorso 4 marzo.
Marchiori Se Ugo venisse escluso gli organi di partito decideranno