IL DEGRADO DI PIAZZA DANTE PROBLEMA CHE COINVOLGE TUTTI
Non comprendo perché una città come Trento, che ospita eventi di respiro nazionale debba essere costantemente umiliata da senzatetto che dormono davanti alla propria Azienda di turismo. Non comprendo perché il Comune non offra soluzioni a loro soluzioni più dignitose e al contempo rispettose della sicurezza collettiva.
Siamo arrivati alla frutta. Le pattuglie della polizia, dei carabinieri e della polizia locale si alternano ma tutto rimane com’è. Dei miei amici alloggiati al Grand Hotel Trento si sono chiesti che città sia mai questa che non è attenta al decoro e alla sicurezza dei propri cittadini e ancor più dei turisti che vi si avvicendano anche per pochi giorni, o per chi semplicemente vi si ferma solo per lavoro. Sempre i miei amici con le rispettive mogli e prole al seguito hanno evitato di buon grado sia passeggiate in direzione, appunto dell’Azienda per il turismo, sia in piazza Dante e i giardini limitrofi ed hanno preferito, da via Gazzoletti raggiungere il centro storico per consumare qualcosa nei locali aperti.
Certo, hanno riferito, dopo una certa ora è meglio darsela a gambe perché tira una brutta aria e lo si percepisce a pelle. Non comprendevano perché mai vi siano tante biciclette senza sella o senza ruota o senza entrambe. Spesso deformate. Evidentemente anche il parcheggio notturno di biciclette anche «datate» offre una possibilità di vandalismo gratuito oppure lo smontaggio di parti per un commercio illecito oltre che dannoso per i proprietari che non sanno più con quante catene proteggere la propria bicicletta anche se vecchia.
Di giorno invece lo spazio giochi per bambini di fronte al palazzo della Provincia offre uno spettacolo veramente triste. I miei amici volevano far giocare i propri bambini, ma l’hanno evitata volentieri viste le urinate e le panchine sudicie (che emanavano forti odori). Per non parlare del furtivo movimento e scambio continuo di qualcosa che non rasserena certo gli animi e men che meno spinge a rilassarsi nell’indifferenza pressoché totale (quasi fosse la normalità) di chi dovrebbe tutelare l’interesse di tutti, specie dei cittadini che pagano le tasse, quest’ultimo particolare non secondario, mi auguro.
Caro Defranceschi,
Piazza Dante è ciclicamente al centro delle polemiche nonostante i numerosi interventi di riqualificazione e facilitazione delle relazioni sociali con il recupero della palazzina Liberty. La vicinanza con la stazione, che è per definizione un luogo di attraversamento dove convivono una pluralità di situazioni, non aiuta a stabilizzare la vita dell’area. Il Comune di Trento non è rimasto a guardare, altri attori politici istituzionali — dal governatore Rossi al centrodestra — suggeriscono un presidio militare fisso come forma di dissuasione. Può essere una prospettiva anche se francamente l’idea di militarizzare un parco mi lascia perplesso. Forse la città dovrebbe trovare il modo di riappropriarsene perché non è solo un problema politico-istituzionale.