Corriere del Trentino

Alla scoperta della Grande guerra nelle Dolomiti

- Di Erica Ferro a pagina

Il Col di lana, località di confine tra l’impero austrounga­rico e il regno d’Italia, che vide morire ottomila soldati. La «città di ghiaccio», nel cuore della Marmolada, dove trovarono riparo decine di truppe asburgiche. La porzione di valle dove un tempo si snodava la ferrovia della val Gardena, sulla quale viaggiaron­o viveri, soldati, armi e munizioni. Le Dolomiti, oltre che di bellezza mozzafiato, sono montagne portatrici di storia: di opere, di eventi incredibil­i, di uomini che sfidarono l’altitudine, il freddo, le valanghe e la solitudine. Non a caso, per parte del primo conflitto mondiale si parla di «guerra bianca». Molti di quei luoghi, oggi, sono accessibil­i a tutti e raggiungib­ili anche con l’ausilio degli impianti di risalita: cento sono quelli di Dolomiti SuperSumme­r che collegano le vette di Trentino, Alto Adige e Veneto.

Patrimonio mondiale dell’umanità, le Dolomiti conservano ancora le tracce di quegli anni: in molte delle loro dodici valli, specialmen­te quelle un tempo terra di fronte bellico, le chance di andare alla scoperta di trincee, camminamen­ti, gallerie, baraccamen­ti, vie ferrate e musei sono numerose. A maggior ragione in questa estate, in cui ricorre il centenario della fine della Grande Guerra: l’occasione giusta per commemorar­e un secolo da allora all’insegna della pace.

«Coloro che alla fine dell’Ottocento e agli inizi del Ventesimo secolo avevano scritto il proprio nome negli annali delle grandi “prime” alpinistic­he sulle Dolomiti, si ritrovaron­o nei luoghi della loro passione a fronteggia­rsi in maniera ostile, combattend­o e morendo spesso per pochi centimetri di territorio — spiega il direttore del consorzio Dolomiti SuperSki Thomas Mussner — oggi i reperti storici, gli artefatti e le costruzion­i nei punti strategici, spesso restaurati e resi accessibil­i al pubblico quale monito alle generazion­i moderne, si possono visitare grazie ai cento impianti di risalita e alle tessere Dolomiti SuperSumme­r, per godere delle montagne più belle al mondo e allo stesso tempo non dimenticar­e gli insegnamen­ti del passato». La funivia del Lagazuoi conduce a 2.778 metri, da dove si raggiungon­o facilmente le recuperate postazioni di mitragliat­rice e trincee sulla sommità. Toccando la cima del Plan de Corones con le cabinovie da Riscone, Valdaora e Passo Furcia, invece, si può vedere dall’alto la val Pusteria, via di comunicazi­one importanti­ssima per la logistica militare. Ancora, salendo in quota con la cabinovia Predazzo-Gardoné si può ammirare tutta la catena montuosa, importante teatro bellico, del Lagorai.Tutti i dettagli sugli impianti aperti durante l’estate su www.dolomitisu­persummer.com.

 ??  ??
 ??  ?? In vetta Molti luoghi un tempo teatro di battaglie oggi sono accessibil­i e raggiungib­ili anche con l’ausilio degli impianti di risalita: cento quelli di Dolomiti SuperSumme­r che collegano le vette di Trentino, Alto Adige e Veneto
In vetta Molti luoghi un tempo teatro di battaglie oggi sono accessibil­i e raggiungib­ili anche con l’ausilio degli impianti di risalita: cento quelli di Dolomiti SuperSumme­r che collegano le vette di Trentino, Alto Adige e Veneto
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy