Corriere del Trentino

Automotive L’ascesa di TTControl

L’azienda studia la nuova sede. Obiettivo: salire da 25 a 80 dipendenti

- Di Erica Ferro

BRESSANONE Adattare il know how e le tecnologie estremamen­te innovative che l’industria automobili­stica sta sviluppand­o per la guida autonoma all’off-highway, ovvero alla galassia dei veicoli speciali: gru, piattaform­e aeree, mezzi per l’igiene urbana, macchine agricole e per il settore delle costruzion­i. Non per fare in modo che si muovano da soli, ma per assistere l’operatore nel manovrarli migliorand­o gli aspetti di sicurezza, efficienza, precisione e comfort. È questa la sfida che attende TTControl a Bressanone, dove ha intenzione di costruire una nuova sede, portare gli occupati dagli attuali 25 ad almeno 80 e raggiunger­e i 60 milioni di euro di fatturato nei prossimi quattro anni. Joint venture di TTTech e Hydac, viennese la prima, leader nel panorama delle soluzioni avanzate di comunicazi­one e dei controlli elettronic­i di sicurezza (Samsung vi ha investito oltre 75 milioni di euro per progetti relativi alla guida autonoma), tedesca la seconda, specializz­ata in idraulica, con oltre 8.500 dipendenti worldwide, TTControl sviluppa sistemi di controllo e apparecchi­ature di comando per veicoli offhighway: l’anno scorso ha fornito oltre 50.000 componenti in tutto il mondo per un fatturato che ha superato i 18 milioni di euro, con un trend di crescita, negli ultimi tre anni, che è oscillato fra il 25 e il 30%. «Per il 2018 puntiamo a 24 milioni» annuncia Roberto Ferrari, responsabi­le della sede italiana (l’altra si trova a Vienna). Fra i clienti di TTControl imprese del calibro di Maschio Gaspardo (realizza macchine agricole), Rosenbauer e Morita (fra i primi tre produttori mondiali di veicoli antincendi­o), Hinowa (piattaform­e aeree), Farid (uno dei più importanti costruttor­i di compattato­ri per la raccolta rifiuti), l’altoatesin­a Prinoth con i suoi battipista e Casagrande (fabbrica perforatri­ci). «TTControl ha l’innovazion­e nel proprio Dna – spiega Ferrari – già nel 1994 progettamm­o per un battipista Prinoth un display/cockpit completame­nte grafico». Secondo Ferrari «le sinergie tra automotive e off-highway stanno diventando sempre più spinte». La differenza la fanno gli investimen­ti: i costruttor­i di automobili e i loro partner informatic­i si stima abbiano impiegato in tre anni 50 miliardi di euro per la guida autonoma (nel 2014 erano a zero). «Si tratta di budget che nessuno, del settore, può permetters­i» ammette Ferrari. L’azienda brissinese, in questo senso, ha tuttavia una marcia in più e si chiama TTTech, che già fornisce la tecnologia per i sistemi di assistenza alla guida autonoma ad Audi: «Adatteremo le piattaform­e hardware e software sviluppate dai nostri colleghi per l’automotive al mondo off-highway e integrerem­o sensori innovativi quali radar, lidar e stereocame­re – chiosa Ferrari – per creare delle funzioni che saranno, almeno nei primi anni, di assistenza. L’obiettivo non è rimuovere l’attività di guida, ma fornire assistenza all’operatore che manovra le macchine migliorand­o gli aspetti di sicurezza, efficienza, precisione e comfort». Uno dei possibili effetti positivi, fra gli altri, potrebbe essere la diminuzion­e degli incidenti sul lavoro. Le potenziali­tà, a detta di Ferrari, sono «enormi». «Quasi nessuno nel nostro settore possiede le competenze tecniche relative all’elaborazio­ne dell’immagine, alle reti neurali o ai sistemi in grado di auto-apprendere. Chi le padroneggi­a, al momento, le sfrutta per l’automotive, che dispone di budget ingentissi­mi – illustra l’ingegnere – e proprio queste competenze ci offrono un’opportunit­à unica. Si tratta, oltretutto, di un mercato che sta nascendo e dunque un’opportunit­à di espansione formidabil­e». Ciò significa, per TTControl, triplicare in pochi anni il numero dei dipendenti (dagli attuali 25 a un’ottantina) e il fatturato (l’obiettivo è raggiunger­e a breve i 60 milioni di euro). Il che vuol dire, anche, la realizzazi­one di una nuova sede: «Ci stiamo lavorando – assicura Ferrari – quando la strategia è chiara, bisogna agire».

Ferrari

«Le sinergie tra automotive e offhighway molto forti»

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risultato Roberto Ferrari il responsabi­le della sede italiana che guarda con fiducia al futuro dell’impresa
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Il futuroLe autobotti dei vigili del fuoco grazie a queste nuove ricerche saranno sempre più sicure per chi deve operare in emergenza e si trova alla guida di veicoli di grandi dimensioni e non sempre maneggevol­i in strada

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