«Discriminata perché di Roma Volevano solo ragazze di Triveneto e Lombardia»
Ginevra Gajano, 21 anni, studentessa romana al terzo anno di Giurisprudenza, sottolinea l’inarrestabile ascesa degli affitti. «I primi tre anni — spiega — ho vissuto in una casa in via Milano, poco fuori dal centro. Era una casa bella grande, dotata di soggiorno e cucina ampi, e pagavo 350 euro per una singola, un prezzo giusto. Poi la proprietaria ha deciso di affittare il salotto come stanza singola, per fare più soldi. A quel punto ho scelto di cambiare casa».
L’effetto dell’innalzamento dei prezzi è la tendenza al rialzo di tutta la fetta di mercato.
«C’è quasi più offerta di case che domanda. L’impressione che mi sono fatta cercando case è che negli ultimi anni i prezzi si siano alzati notevolmente. Almeno di 50 euro al mese le singole. Ho visto chi per dei buchi arrivava a chiedere quasi 400 euro al mese».
Aveva fatto scalpore l’episodio della ragazza pescarese a cui un proprietario di casa si rifiutò di affittare l’appartamento perché «accettava solo ragazze dal Triveneto e dalla Lombardia».
«Ho subito la stessa discriminazione, dallo stesso proprietario. Lo contattai per vedere una singola, lui prima mi chiese da dove venissi e, appena gli dissi che sono di Roma, mi rispose allo stesso modo. Mi sono stupita perché non si sentono spesso storie simili».