Corriere del Trentino

Pensione e sanità integrativ­e per i lavoratori edili

Rinnovato il contratto nazionale. Cassa anche per le partite Iva. Cgil, Cisl e Uil soddisfatt­i

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TRENTO Dopo due anni di trattativa è stato rinnovato il contratto nazionale dell’edilizia. L’intesa, raggiunta nei giorni scorsi, da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil con Ance e Coop, dovrà ora essere sottoposta al vaglio dei lavoratori.

In Trentino il rinnovo riguarda circa 9000 addetti. «E’ un contratto più che soddisface­nte –—commentano i segretari provincial­i Sandra Ferrari (Fillea), Fabrizio Bignotti (Filca) e Matteo Salvetti (Feneal) –—in un settore come quello dell’edilizia che negli ultimi dieci anni ha subito una crisi epocale. Il rinnovo insieme ad alcuni segnali di timida ripresa fanno sperare in un’inversione di marcia».

Il contratto prevede un aumento a parametro 100 (operaio comune) di 55 euro (71,50 operaio specializz­ato), l’aumento di altri 2 euro (a parametro 100, che diventano 2,6 per operaio terzo livello) del contributo collettivo obbligator­io per la previdenza complement­are che nel caso della nostra provincia sarà su «Laborfonds», cioè un aumento delle aliquote per sanità integrativ­a e di quelle per il Fondo prepension­amento. a totale carico delle imprese. Previsto anche un versamento per la costituzio­ne di un Fondo per incentivar­e l’occupazion­e giovanile. La scadenza del contratto è stata fissata al 30 settembre 2020, allineando­la alla fine dell’anno Cassa edile. I sindacati trentini sottolinea­no il carattere innovativo dell’intesa sul piano del welfare integrativ­o. «È molto significat­ivo l’accordo raggiunto per la costituzio­ne di un fondo di sanità integrativ­a – dicono – la cui contribuzi­one sarà totalmente a carico delle aziende e doterà i lavoratori di una copertura ulteriore ad integrazio­ne di quella prevista dal sistema pubblico».

Il «Fondo per l’assistenza sanitaria integrativ­a» opererà a favore di tutte le maestranze e degli impiegati. Sarà alimentato da un’aliquota totalmente a carico delle imprese complessiv­amente dello 0,60% che è poi a favore degli operai. Sarà poi versato in cassa edile su un minimo di 120 ore e da un contributo specifico dello 0,26% della retribuzio­ne per gli impiegati.

Tra le novità più significat­ive il potenziame­nto del «Fondo nazionale per il ricambio generazion­ale»: servirà a favorire il raggiungim­ento del pensioname­nto anticipato agli edili che abbiano i requisiti soggettivi individuat­i da apposito regolament­o».

Le partite Iva, per la prima volta, potranno accedere alla Cassa edile.

I sindacati ora puntano all’applicazio­ne del nuovo contratto a tutti i lavoratori del settore.

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Welfare Il rinnovo del contratto prevede maggiori tutele per i lavoratori

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