Corriere del Trentino

L’ECLISSI nei secoli DI LUNA

Molti miti e leggende sul fenomeno Per i greci era la Grande Maga patrona della scienza e della medicina

- di Brunamaria Dal Lago Veneri

L’eclissi di Luna di luglio è stato uno spettacolo unico: tra il 27 e il 28 luglio la notte di mezzo mondo ha visto la Luna arrossire durante l’eclissi totale, la più lunga del secolo. Un evento unico. Fortunatam­ente, questa eclissi di luna è stata visibile anche dall’Italia e la sua durata è stata eccezional­e: l’eclissi totale è durata 1 ora e 43 minuti, la più lunga da qui al 2100.

Eclissi, occultamen­to, anche se accidental­e come ci hanno spiegato gli scienziati, ma comunque un avveniment­o drammatico e, scavando nella memoria dei popoli, un segno premonitor­e di fatti funesti.

La storia delle eclissi è la storia dei miti e delle leggende che le hanno accompagna­te. In Cina si suonavano i gong per spaventare l’aggressore lunare e portare aiuto all’astro in pericolo o smarrito.

Macrocosmo e microcosmo: si ristabilis­ce l’ordine cosmico ristabilen­do l’ordine terreno, dai crocicchi si tirano frecce verso il mostro divoratore per farlo fuggire lasciando libera la Luna. Gli astronomi caldei considerav­ano l’eclissi un segno premonitor­e; nell’antico Perù l’eclissi, sia di Sole che di Luna, è il segno di una teogamia: Sole e Luna si uniscono, avendo la Luna sedotto il Sole per portarlo via, verso altri mondi. Altri mondi, ma quali.

Mondi migliori? Dopo la paura speriamo sempre in un mondo migliore.

Fiaba, mistero, illusione, speranza. Si, perché non anche speranza, in barba ai cattivi presagi. Sono stufa di cattive notizie anche se, purtroppo non confutabil­i. I Greci di oggi (solo alcuni per fortuna) ascrivono alla eclissi i grossi incendi attorno ad Atene.

Un inno magico della tarda antichità così cantava la Grande Madre con il nome di Selene, la Luna. «Sii benigna con me e ascoltami graziosame­nte/tu che l’ampio cosmo governi la notte,/che temono i demoni e di cui tremano gli immortali,/dea esaltatric­e di uomini, dai molti nomi, nata bella/ dagli occhi di toro, dotata di corna, generatric­e di dei ed uomini/principio e fine sei tu e su tutti regni tu sola:/ da te è tutto e tutto in te, /tu che sempre sei, anche quando il tuo sposo o la tua ancella ti nascondono».

Sposo Sole e ancella Terra? Una interpreta­zione dell’eclisse? Luna dai molti nomi. Luna o Luno, supremo astro. Sulle sponde del Mediterran­eo la Luna è una divinità femminile, anche se abbiamo la testimonia­nza del romano Lunus (da lux, luce, che deriva alla sua volta dalla radice indoeurope­a leuk, splendore) e dall’egizio Thot, rappresent­ato con la testa del toro a lui sacro, e da Osiride, patrono dell’umidità benefica per i campi, della fertilità e della rinascita vegetale. L’intero mito di Osiride è pervaso da cifre che simbolicam­ente rammentano il ciclo lunare: regnava in Egitto 28 anni ed era ucciso da Seth, il diciassett­esimo giorno di ogni mese, cioè all’inizio della fase di luna calante e il suo corpo era smembrato in 14 pezzi, quanto dura l’intero ciclo di luna nuova e poi crescente. Iside riuniva le membra sparse di Osiride per poi ricomporlo nella ciclica risurrezio­ne.

In lingua tedesca Der Mond, l’astro Luna che nel periodo ellenistic­o diviene la Grande Maga, patrona della scienza e della medicina e della chiarovegg­enza.

Apuleio, nelle Metamorfos­i la presentava come la salvatrice di Lucio, trasformat­o in asino, identifica­ndola con la Luna piena. O il dio Frigio Mène, dalla radice indoeurope­a mè, che significa misura, computo.

Non casualment­e il mese si chiamava men, tradotto nel latino mensis e nell’aggettivo

mentruus (il mestruo, il mese lunare, l’inconscio, la donna?). La radice si trova anche in

mensura, misura, nel sostantivo metron, metro, in mens, la mente da cui deriva Meneura, la forma epigrafica più antica di Minerva.

Ma qual è la Luna delle eclissi? Forse Ecate, la Luna degli inferi, la Luna nera, la Luna che esiste ma non si vede, l’oscura Luna simbolo della madre-utero, dove tutto rifluisce per rinascere, la divinità dell’impossibil­e, dei misteri, dea Trigemina come testimonia Ovidio nei Fasti (vedi le facce di Ecate: si volgono verso tre parti perché guardi i crocicchi che si dividono in tre strade). Crocicchi, luoghi di magia, dove si ergevano statue o capitelli, ai piedi dei quali venivano poste offerte votive, anche nel Cristianes­imo.

Luna-Maria, la donna vestita di Sole che ha sotto i piedi la falce lunare, colei che partorisce il Sole Nuovo di Natale, come è scritto nell’Apocalisse.

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Mond, Der

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