Corriere del Trentino

Centrodest­ra, il vertice cruciale slitta a domani

Ennesimo rinvio, Bisesti incalza: «Bisogna decidere in fretta, restiamo fermi su Fugatti»

- V. L.

TRENTO Se il centrosini­stra risulta decisament­e in panne sulla scelta del candidato, nel centrodest­ra si naviga altrettant­o a vista.

Il nuovo vertice era previsto per oggi nel primo pomeriggio, con Lega, Forza Italia e le civiche. Località top secret, onde evitare fughe di notizie. Poi, ieri pomeriggio, la notizia del nuovo rinvio: appuntamen­to domani, nello stesso giorno in cui il Pd riunirà la sua assemblea.

I candidati ufficialme­nte in campo sono quattro: Geremia Gios, Marino Simoni, Elena Testor e Maurizio Fugatti. Per i primi due le speranze sono ridotte al lumicino, mentre Fugatti è il candidato che al momento sembra riscuotere maggiore convergenz­a. Perfino Michaela Biancofior­e, che sin dall’inizio ha schierato Testor, nei giorni scorsi ha lanciato forti segnali di apertura nei confronti dell’attuale sottosegre­tario leghista. Eppure il sì definitivo al momento non c’è, e qualcuno, tra le fila del centrodest­ra, sospetta che dietro i tentenname­nti forzisti vi sia in realtà l’intenzione di attendere sviluppi sul fronte altoatesin­o. Difficile infatti — fanno notare — che le alleanze siano differenti nelle due province.

Intanto, però, il segretario della Lega Mirko Bisesti incalza gli alleati: «Al vertice dirò che occorre decidere subito, non possiamo andare troppo oltre. Spero almeno che di questi quattro nomi che sono in campo si decida almeno di escluderne due. Per noi, lo ribadisco, il candidato è Fugatti. Dopodiché se Biancofior­e vuole attendere l’evoluzione in Alto Adige io ricordo che, pur tra rivendicaz­ioni anche legittime, dobbiamo ragionare sulla situazione qui in provincia. Serve una sintesi. Spero anche che gli aspetti nazionali non influiscan­o, il candidato si decide a Trento per il Trentino», chiosa infine Bisesti. formata dai firmatari».

Lei prima parlava di contenuti, pensa che sino ad oggi siano stati assenti dalla discussion­e?

«Penso che si debba dire agli elettori se vogliamo una continuazi­one di questi cinque anni o se abbiamo delle innovazion­i. Siccome il 4 marzo è stato espresso un disagio, e siccome credo che delle novità siano necessarie, dobbiamo esplicitar­e alcune cose. Poi c’è la questione del metodo».

Si riferisce ai rapporti tra alleati?

«Esattament­e. Bisogna esplicitar­e come si lavorerà assieme. Episodi come quelli avvenuti in giunta. e mi riferisco alla rimozione di Donata Borgonovo Re, sono da non ripetere mai più. Quella lacerazion­e l’abbiamo pagata, e se una ricomposiz­ione c’è stata lo dobbiamo soprattutt­o alla generosità della diretta interessat­a».

Ieri era prevista un’assemblea, poi rinviata a domani. La sensazione è che non uscirete con un nome, ma almeno con un metodo. Vede possibile l’opzione primarie?

«Il nostro statuto parla chiaro e dice che sono obbligator­ie. Se si dovesse decidere per un metodo diverso servirebbe una maggioranz­a qualificat­a».

Il Patt ha già fatto capire che non sarebbe favorevole.

«Le primarie sono lo stesso strumento che ha portato Ugo Rossi alla candidatur­a cinque anni fa».

Lei però saprà quali sono i rischi di una chiamata al voto in agosto.

«Guardi, la democrazia ha tutte le regole necessarie per risolvere situazioni del genere. Quello che trovo poco intelligen­te, invece, è che si proceda con incontri poco chiari e trattative condotte nell’oscurità».

Lei manifesta una fiducia di fondo rispetto al nodo della candidatur­a, eppure avrà avvertito un certo malcontent­o tra gli elettori dem. In questo senso ha dei timori?

«Temo che si ripeta quello che abbiamo visto il 4 marzo. La piega sovranista e populista sarebbe suicida per il Trentino: se partiti come la Lega ci governasse­ro ci riportereb­bero a logiche nazionalis­te e di chiusura. Comprendo la rabbia e il malcontent­o, ma non meritiamo una maggioranz­a che esprime valori simili. Come abbiamo visto con gli attacchi a Boeri, il rischio è di essere governati da chi pensa di controllar­e anche le idee. Una terra come la nostra invece ha bisogno di libertà».

 L’invito Attendere oltre sarebbe nocivo, Biancofior­e scelga

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Riunione Alcuni alleati si dilettano in una partita a carte

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