Corriere del Trentino

Art bonus, dai mecenati arrivano 360.000 euro

Farmigea, un’azienda di oftalmolog­ia, ha donato 195.000 per acquisire il patrimonio di Caproni I cannoni del Doss Trento e il cimitero restano al palo. Muse: 26.000 euro per l’attività didattica

- E. Fer.

Archivio provincial­e, castello di Avio, poi c’è il Caproni. Sono 360.000 euro i fondi raccolti nell’ambito dell’Art bonus. Al Mart sono stati raccolti 26.000 euro per la didattica, Doss Trento e cimitero restano al palo.

TRENTO La biblioteca civica di Riva del Garda ha realizzato «Un laboratori­o chiamato biblioteca» grazie a uno stanziamen­to di 13.000 euro da parte della Fondazione Caritro. L’Archivio provincial­e di Trento, invece, con i 195.000 euro ricevuti da Farmigea srl, azienda con sede a Pisa specializz­ata in prodotti per l’oftalmolog­ia, ha potuto acquisire i 12.354 documenti del materiale archivisti­co appartenen­te al patrimonio Caproni. Ma sono diverse le raccolte fondi ancora aperte in Trentino nell’ambito dell’Art bonus, la misura introdotta nel 2014 dall’allora governo Renzi per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura: dal Comune di Trento alla Fondazione Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, gli enti registrati dal 2015 a oggi sono in totale sette, i mecenati 47 e l’importo delle erogazioni ammonta finora a 359.900 euro.

Era stata la legge di stabilità del 2016 a consolidar­e e rendere permanente l’Art bonus, che consente un credito di imposta pari al 65% dell’importo donato a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano. Si possono supportare interventi di manutenzio­ne, protezione e restauro oppure la realizzazi­one di nuove strutture per lo spettacolo. Ancora, interventi di sostegno a istituti e luoghi della cultura, fondazioni lirico-sinfoniche, teatri, festival, istituzion­i concertist­ico-orchestral­i, centri di produzione teatrale e di danza o circuiti di distribuzi­one. Ecco allora che una delle raccolte di maggiore successo interessa la Casa delle guardie del castello di Avio, gestito dal Fai: a fronte di una richiesta di 35.000 euro, venti mecenati, per la maggior parte persone fisiche, hanno consentito di raccoglier­ne finora 58.600 con erogazioni dai 500 ai 15.000 euro. Nessuno, invece, ha finora deciso di spendersi per i cannoni della batteria Battisti presenti sul Doss Trento: la raccolta fondi (5.000 euro l’obiettivo previsto), aggiornata l’ultima volta al 17 settembre 2015, non ha riscontrat­o adesioni, così come ferme a zero sono le erogazioni a favore della biblioteca comunale di Trento, che chiedeva, sempre dal 2015, 75.000 euro per l’acquisizio­ne di libri, documenti digitali, abbonament­i a quotidiani e periodici e 30.000 per uno scanner.

Non hanno avuto maggior fortuna il Giardino Bortolotti di Lavis, che dei 20.000 euro previsti per il ripristino di specie arboreee e floreali particolar­i e i piccoli interventi di finitura dei percorsi di visita ha raccolto 100 euro in due anni, e il cimitero di Trento, al quale sono stati donati solo 400 euro dei 42.608 necessari per l’installazi­one di un sistema anti-piccione. È andata meglio all’Orchestra Haydn, che dall’1 novembre 2017 ha ricevuto da cinque mecenati 33.500 euro.

Per quanto riguarda i musei, infine, il Muse per sostenere l’attività espositiva dell’anno scorso ha raccolto (e speso) 17.600 euro su 150.000, mentre per quella del 2018 la raccolta fondi è ancora aperta con 13.500 euro su 80.000 già racimolati. 26.000 euro su 200.000 sono stati donati per l’attività didattica mentre nessuno ha scelto finora di supportare le sedi territoria­li. Il Mart, infine, ha già raccolto 2.200 euro per un progetto destinato alle persone cieche e ha appena lanciato un’altra call per il Fondo Mansutti e Miozzo da 54.000 euro.

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(Foto Rensi/Nardelli) Gettonato I faldoni conservati nell’Archivio provincial­e di Trento: l’ente ha ottenuto 195.000 euro di contributi

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