Cade una frana, rifugio Contrin isolato
Val di Fassa, la struttura si può raggiungere solo a piedi. Gestore preoccupato
È durato poco, ma è stato violento l’acquazzone che mercoledì sera si è abbattuto in val di Fassa e ha scatenato una grossa frana che ha bloccato la strada per il rifugio Contrin, ai piedi della Marmolada. Mercoledì sera una scarica di sassi ha invaso la strada, percorribile solo con mezzi autorizzati o dagli escursionisti a piedi. I gestori sperano in una celere riapertura della strada, «altrimenti potremmo avere problemi con i rifornimenti», dicono.
TRENTO Afa, temperature alle stelle, poi il forte temporale. È durato poco, ma è stato violento l’acquazzone che mercoledì sera si è abbattuto in val di Fassa e ha scatenato una grossa frana che ha bloccato la strada per il rifugio Contrin, ai piedi della Marmolada. È la seconda volta che la val di Fassa viene colpita dal maltempo, solo poche settimane fa, il 4 luglio, una bomba d’acqua aveva messo in ginocchio l’abitato di Moena.
Mercoledì sera invece una scarica di sassi ha invaso la strada, percorribile solo con mezzi autorizzati o dagli escursionisti a piedi. Grossi massi si sono staccati dalla parete rocciosa del Gran Vernel rotolando lungo il sentiero. Enormi pietre del peso di diversi quintali, terra, rocce e alberi sradicati: è lo scenario che si sono trovati di fronte la scorsa notte i vigili del fuoco di Canazei quando sono saliti in quota insieme ai tecnici e ai geologi della Provincia.
È iniziato tutto verso le 21. Tuoni e lampi hanno annunciato il violento temporale. La forza dell’acqua ha trascinato con sé grosse rocce che si sono staccate dalla parete. Nessuno è rimasto coinvolto, a quell’ora tutti gli escursionisti avevano già raggiunto il rifugio, ma il Contrin, una delle mete ambite dagli appassionati e dai turisti che affollano la val di Fassa, per qualche giorno sarà raggiungibile solo a piedi. Una trentina di escursionisti hanno trascorso la notte in quota, alcuni ieri mattina sono rientrati a valle e a altri sono arrivati. Ieri nel rifugio c’erano quarantadue ospiti e non ci sono state cancellazioni. Problemi limitati quindi, per gli amanti della montagna il rifugio è accessibile. «La frana ha interessato circa 100-150 metri di strada — spiega il gestore Giorgio Debertol — ci sono grossi massi che bloccano la via. Alcuni ospiti sono scesi già al mattino. Speriamo che aprano al più presto altrimenti iniziamo ad avere problemi per i rifornimenti».
Ieri i rifornimenti sono stati portati a spalla in quota, per il tratto interessato dalla frana; per liberare la strada dai detriti ci vorrà tempo, forse qualche giorno.
I vigili del fuoco di Canazei, Trento, i tecnici della Provincia — al lavoro c’era anche l’elicottero dei vigili del fuoco — ieri hanno lavorato tutto il giorno per rimuovere dal sentiero i grossi massi e per la messa in sicurezza del sentiero. Resta l’incognita del maltempo, sono infatti in arrivo altre perturbazioni che dovrebbero portare precipitazioni e temporali soprattutto in quota. Questo potrebbe causare dei ritardi nel ripristino della viabilità del collegamento con il rifugio Contrin.