Corriere del Trentino

Albergator­i furibondi: «Così si rischia il caos»

Pinzger : voucher, regole ridicole. Giudiceand­rea: incertezza, freno agli investimen­ti

- Valentina Leone

TRENTO «Aggiustame­nti risibili, e di migliorie effettive neanche l’ombra. Del resto cosa ci si poteva aspettare da un ministro che non ha mai avuto un lavoro vero?» Manfred Pinzger, ex deputato e presidente degli albergator­i altoatesin­i (Hgv) è netto, ma oltre ad essere tranchant nei confronti del governo, ha qualcosa da dire anche alla pattuglia di parlamenta­ri regionali che si sono astenuti: «Proprio non capisco, so che in commission­e hanno provato ad apportare dei cambiament­i, ma io penso che se non si riesce a ottenere nulla sia meglio votare contro anziché astenersi».

Pinzger punta il dito soprattutt­o contro il nuovo sistema dei voucher, che saranno utilizzabi­li solo a condizioni molto stringenti: «Si va nella direzione sbagliata: aziende che lavorano con picchi stagionali, come accade nel settore alberghier­o, hanno bisogno di essere flessibili. Faccio un esempio: nel settore del catering non possiamo immaginare una pioggia di contratti a tempo indetermin­ato, sono attività in cui bisogna lasciare margine agli imprendito­ri. Pensiamo anche alle associazio­ni di volontaria­to, e in Alto Adige sono tante: come si fa senza i voucher? Anche l’ok ai voucher per strutture con meno di otto dipendenti — aggiunge Pinzger — non è un migliorame­nto reale, anzi è una proiezione ridicola: solo una piccola pensione o bed&breakfast può avere meno di otto dipendenti».

Sulla stessa lunghezza d’onda Gianni Battaiola, presidente dell’Associazio­ne albergator­i della Provincia di Trento (Asat): «I punti centrali sono due: il riordino dei contratti stagionali e l’utilizzo dei voucher. Sul primo punto dico che il governo probabilme­nte non ha capito come si lavora in questo settore: non siamo noi a voler essere liquidi, ma sono gli andamenti del mercato che ce lo richiedono. Gran parte degli albergator­i lavorano a stagioni e sarebbe quindi impossibil­e pensare a una stabilizza­zione per tutti. Sui contratti a termine siamo molto preoccupat­i, perché con questa legge rischiamo di trovarci davanti ad una pioggia di contenzios­i. Oltretutto questo sistema di costi aggiuntivi per i rinnovi penalizza ulteriorme­nte, perché come detto non siamo noi a voler tenere sulla corda i dipendenti, ma sempliceme­nte per chi lavora a stagione non è possibile tenere una persona tutto l’anno. Sui voucher — aggiunge Battaiola — abbiamo sperato fino all’ultimo in qualche modifica vera, ma tutti questi limiti imposti li renderanno di fatto inutilizza­bili per molti settori. Tutti questi paletti non possono funzionare».

Perplesso anche Federico Giudiceand­rea, presidente di Assoimpren­ditori: «Faremo di tutto per continuare a far crescere l’occupazion­e, ma se il decreto dignità sarà approvato in questa forma, allora sarà sicurament­e più difficile. Grazie all’impegno di Confindust­ria sono stati introdotti alcuni correttivi alle norme più problemati­che, ma questi piccoli migliorame­nti ancora non bastano», sostiene Giudiceand­rea. «La reintroduz­ione delle causali sui contratti a termine e l’aumento dei versamenti contributi­vi per il rinnovo dei contratti aumentano il costo del lavoro e il rischio di contenzios­i. Provocano incertezza e l’incertezza frena gli investimen­ti», avverte Giudiceand­rea.

 Battaiola (Asat) Il mondo delle attività che lavorano con picchi stagionali viene ingiustame­nte bastonato

 Le imprese L’aumento del costo del lavoro e l’inseriment­o delle causali crea un clima negativo

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Manfred Pintzger
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Gianni Battaiola

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