Albergatori furibondi: «Così si rischia il caos»
Pinzger : voucher, regole ridicole. Giudiceandrea: incertezza, freno agli investimenti
TRENTO «Aggiustamenti risibili, e di migliorie effettive neanche l’ombra. Del resto cosa ci si poteva aspettare da un ministro che non ha mai avuto un lavoro vero?» Manfred Pinzger, ex deputato e presidente degli albergatori altoatesini (Hgv) è netto, ma oltre ad essere tranchant nei confronti del governo, ha qualcosa da dire anche alla pattuglia di parlamentari regionali che si sono astenuti: «Proprio non capisco, so che in commissione hanno provato ad apportare dei cambiamenti, ma io penso che se non si riesce a ottenere nulla sia meglio votare contro anziché astenersi».
Pinzger punta il dito soprattutto contro il nuovo sistema dei voucher, che saranno utilizzabili solo a condizioni molto stringenti: «Si va nella direzione sbagliata: aziende che lavorano con picchi stagionali, come accade nel settore alberghiero, hanno bisogno di essere flessibili. Faccio un esempio: nel settore del catering non possiamo immaginare una pioggia di contratti a tempo indeterminato, sono attività in cui bisogna lasciare margine agli imprenditori. Pensiamo anche alle associazioni di volontariato, e in Alto Adige sono tante: come si fa senza i voucher? Anche l’ok ai voucher per strutture con meno di otto dipendenti — aggiunge Pinzger — non è un miglioramento reale, anzi è una proiezione ridicola: solo una piccola pensione o bed&breakfast può avere meno di otto dipendenti».
Sulla stessa lunghezza d’onda Gianni Battaiola, presidente dell’Associazione albergatori della Provincia di Trento (Asat): «I punti centrali sono due: il riordino dei contratti stagionali e l’utilizzo dei voucher. Sul primo punto dico che il governo probabilmente non ha capito come si lavora in questo settore: non siamo noi a voler essere liquidi, ma sono gli andamenti del mercato che ce lo richiedono. Gran parte degli albergatori lavorano a stagioni e sarebbe quindi impossibile pensare a una stabilizzazione per tutti. Sui contratti a termine siamo molto preoccupati, perché con questa legge rischiamo di trovarci davanti ad una pioggia di contenziosi. Oltretutto questo sistema di costi aggiuntivi per i rinnovi penalizza ulteriormente, perché come detto non siamo noi a voler tenere sulla corda i dipendenti, ma semplicemente per chi lavora a stagione non è possibile tenere una persona tutto l’anno. Sui voucher — aggiunge Battaiola — abbiamo sperato fino all’ultimo in qualche modifica vera, ma tutti questi limiti imposti li renderanno di fatto inutilizzabili per molti settori. Tutti questi paletti non possono funzionare».
Perplesso anche Federico Giudiceandrea, presidente di Assoimprenditori: «Faremo di tutto per continuare a far crescere l’occupazione, ma se il decreto dignità sarà approvato in questa forma, allora sarà sicuramente più difficile. Grazie all’impegno di Confindustria sono stati introdotti alcuni correttivi alle norme più problematiche, ma questi piccoli miglioramenti ancora non bastano», sostiene Giudiceandrea. «La reintroduzione delle causali sui contratti a termine e l’aumento dei versamenti contributivi per il rinnovo dei contratti aumentano il costo del lavoro e il rischio di contenziosi. Provocano incertezza e l’incertezza frena gli investimenti», avverte Giudiceandrea.
Battaiola (Asat) Il mondo delle attività che lavorano con picchi stagionali viene ingiustamente bastonato
Le imprese L’aumento del costo del lavoro e l’inserimento delle causali crea un clima negativo