Ok al contratto Stipendi +3,75% nella ricerca
Intesa raggiunta tra le parti per il contratto collettivo provinciale dei dipendenti delle fondazioni di ricerca privata. L’accordo riguarda un migliaio di lavoratori e prevede un aumento del 3% sulla retribuzione (a decorrere dall’1 gennaio 2016, quindi i lavoratori riceveranno nella busta paga di settembre gli arretrati maturati in oltre due anni e mezzo) a cui va aggiunto un 0.75% ulteriore per il periodo di vacanza contrattuale, dato che il dispositivo era in attesa di rinnovo da nove anni. La chiusura è giunta dopo due anni di serrate trattative ed è salutata con grande soddisfazione dalle segreterie territoriali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl. «All’inizio non c’era disponibilità ad aumenti — spiega Giampaolo Mastrogiuseppe, segretario Fp Cgil (nella foto) — poi, superato lo stallo, si sono ottenuti diversi avanzamenti, anche sul piano normativo e dei diritti. Il giudizio complessivo è, dunque, positivo». Entrando nel dettaglio, è stata confermata al 6% la quota del monte retribuzioni riservata al fondo produttività. «La percentuale — rileva ancora Mastrogiuseppe — non è aumentata ma è certa, stabile e sempre esigibile». Le fondazioni inoltre stanzieranno le risorse per le progressioni orizzontali, ossia le somme necessarie a pagare gli avanzamenti di carriera dei lavoratori. «Nel triennio che va dal 2019 al 2021, non meno di 139.000 euro» spiega ancora il sindacalista. Nell’accordo è stata stabilita anche l’adesione al fondo sanitario provinciale Sanifonds e aperta la possibilità di adesione volontaria al fondo previdenziale Resaver. «Sul piano normativo sono molti gli avanzamenti — conclude Mastrogiuseppe — tra cui misure più favorevoli per i permessi retribuiti, maggiori tutele in caso di mobbing o molestie, incentivi per le attività di progettazione e direzione lavori, premi per i dipendenti inventori, nuove possibilità per lo smart working, sostegni alla occupabilità, oltre a una disponibilità di 38 ore per visite mediche e specialistiche».