Economia circolare L’altro mercato secondo Vea e Silvia
Vea ricicla la fibra dai pastori e crea nuovi prodotti con Bollait Silvia: in rete chi cerca sostenibilità
Vea lavora la lana, SilTRENTO via racconta mete sostenibili. Due volti di una stessa economia basata sui principi della circolarità, ovvero fatta di prodotti e processi di produzione poco impattanti, equi e ad alto valore sociale e territoriale. Quelle di Vea e Silvia sono due delle iniziative mappate dall’Atlante italiano dell’economia circolare realizzato da Ecodom, il principale consorzio italiano per il recupero dei Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) e dal Centro di documentazione sui conflitti ambientali in Italia: una piattafo r ma web i nte r a t t i va c he censisce le esperienze che applicano la circolarità nel loro modello d’impresa.
«Bollait»
L’attività di Vea Carpi si chiama Boll a i t , ovvero, « gente della lana» in lingua mochena e nasce dal desiderio di sei donne trentine di recuperare la lana delle pecore per reimmetterla nel ciclo produttivo. «Ogni anno vengono prodotti nella nostra valle circa 4.000 chili di lana: di solito vengono buttati, ma essendo un rifiuto speciale sono difficili e costosi da smaltire. Così, abbiamo chiesto ai pastori di poter utilizzare questa lana per creare imbottiture per materassi, cuscini e prodotti tessili. E i pastori ci hanno accordato fiducia così come ha fatto il Comune di Palù del Fersina con il sindaco Stefano Moltrer che ha f i n a n z i a to l ’ i n i z i a t i va » s p i e g a Ve a . I l p r i mo a n n o hanno recuperato 1.000 chili di lana, il secondo hanno raddoppiato. Tutta la lana recuperata è stata inviata in un centro di lavaggio specializzato in Austria ed è tornata loro sotto forma di filato, di fiocco e di falda, ognuna con una specifica possibilità di riutilizzo. «Abbiamo creato prodotti che hanno subito trovato il favore di molte persone, della valle e non solo. Prendiamo gli ordini dei prodotti su Facebook e creiamo quanto ci viene richiesto. In futuro vorremmo aprire dei punti vendita Bollait e remunerare i pastori per la lana che al momento ci cedono a titolo gratuito» illustra Vea, convinta che tale attività possa non solo fare bene all’ambiente, ma essere anche s o s te n i b i l e . «Purché — chiarisce — si realizzi una sostenibilità dal basso che non baratti i suoi principi per il mercato».
Ecobnb
Ma la solida prospettiva economica di un’attività circolare è dimostrata anche da Ecobnb, l’attività che Silvia Ombellini ha fondato con suo marito Simone Riccardi trasferendosi in Trentino, a Folgaria, da Parma. «Io e mio marito abbiamo sempre viaggiato molto, ma avevamo difficoltà a trovare strutture turistiche che fossero attente al consumo energetico o che utilizzassero prodotti a chilometro zero. Così abbiamo pensato di creare una piattaforma che riunisse tutte queste forme di accoglienza green: dalla casa sull’albero all’hotel sostenibil e, dall’albergo diffuso agli agriturismi biologici ai rifiuti di montagna» racconta. Per dare forma a questo progetto, sono partiti alla volta della California, prima, e del Trentino, poi. Negli States hanno elaborato il business plan che hanno poi presentato a Trentino Sviluppo ottenendo un finanziamento. Da lì, la decisione di lasciare Parma per trasferirsi a Folgaria. Oggi il portale censisce più di 3.000 strutture tra l’Italia e il mondo (ben 52 Paesi) e conta 1 milione di utenti l’anno. «Vorremmo cambiare il modo di viaggiare delle per- sone, creando un turismo responsabile e rispettoso dell’ambiente e delle comunità locali. Per questo, sono gli stessi viaggiatori a valutare le strutture presenti online. Strutture che, spesso, nascono da storie di cambi vita molto simili alla nostra. Perché — evidenzia Silvia — la voglia di natura e di s o s te n i b i l i t à è sempre più diffusa». Lo stesso portale, per altro, è amico del verde, assicurando lo 0% di emissioni di anidride carbonica e il 100% di energia pulita con server alimentati totalmente da fonti di energia rinnova b i l e p r o d ot t a in loco. Inoltre, nel 2017 la community è stata premiata dall’Organizzazione mondiale del turismo come impresa turistica innovativa: prenotando una camera sulla piattaforma in una delle ospitalità più virtuose, infatti, si possono risparmiare fino a 8085 grammi di anidri- de carbonica e 302 litri di acqua a persona al giorno. Un gesto che equivale a piantare 295 alberi.
Altri virtuosismi
Ma ci sono anche molte altre realtà di questo tipo. Basti pensare ad Aquafil e al suo filo Econyl®, utilizzato per produrre una vasta gamma di prodotti tessili a partire da rifiuti di nylon rigenerati, o a Re-Bello, azienda di moda della provincia di Bolzano (Pineta di Laives) che produce abbigliamento con materiali sostenibili innovativi come l’eucalipto, il faggio, il cotone biologico e con materiali di riciclo. Del resto, che la sensibilità del Trentino Alto Adige in materia ambientale sia alta è cosa nota. Aspetto evidente in tutte le fasi del riciclo: nel 2017 Ecodom ha r a cco l to 2.221 tonnellate di Raee da cui sono stati ricavati 1.347 tonnellate di ferro, 37 tonnellate di alluminio, 42 tonnellate di rame e 211 tonnellate di plastica da reinserire nel ciclo produttivo. Il corretto trattamento di questa tipologia di rifiuti ha permesso di risparmiare 2,11 milioni di kWh di energia elettrica, pari al consumo annuo di 1.992 abitanti, e di evitare l’emissione in atmosfera di 12.210 tonnellate di anidride carbonica. E con questi materiali si potrebbero realizzare 134.693 cerchioni di automobile, più di 500.000 di cestini da ufficio di plastica, 43.847 caffettiere di alluminio e 46 chilometri di cavo di rame.
Il riuso
Ogni anno la valle dei Mocheni produce 4.000 chili di lana
Il viaggio
Con il nostro sito vorremmo cambiare il modo di viaggiare
Modelli
Le due esperienze sono state incluse nell’Atlante dell’economia circolare