Corriere del Trentino

«Dignità», Fraccaro esulta Forza Italia: un atto vuoto

Il Senato approva il provvedime­nto con il no della Svp. Steger: «Penalizzat­i lavoratori e imprese»

- Chiarini

Con il via libera del Senato il Decreto dignità è definitiva­mente legge. «Il cambiament­o diventa realtà — dice Riccardo Fraccaro ministro per i Rapporti con il Parlamento — si apre una fase di rinnovamen­to della politica in grado di restituire centralità ai cittadini».

TRENTO Il Decreto Dignità, con il via libera del Senato è definitiva­mente legge. «Il cambiament­o diventa realtà — sos t i ene il trentino Riccardo Fraccaro, ministro per i Rapporti con il Parlamento — si apre una fase di rinnovamen­to della politica, in grado di restituire centralità ai cittadini». Ma il voto sul provvedime­nto, rivendicat­o in maggioranz­a anzitutto dai 5 Stelle di cui Fraccaro è espression­e, rischia di raffreddar­e i rapporti tra la maggioranz­a gialloverd­e e la delegazion­e autonomist­a. Tra i 125 voti contrari , che hanno fatto da contraltar­e a 155 sì e un’astensione, ci sono quelli della Svp. «Il decreto dignità è penalizzan­te per le imprese — incalza il senatore Dieter Steger — e non porterà alla stabilizza­zione dei posti di lavoro». E il parlamenta­re altoatesin­o elenca quelle che, a suo dire, sono le ragioni. «Norme come quelle sulle causali — sostiene — saranno un disincenti­vo alle assunzioni. Molti contratti non verranno rinnovati, nei settori a bassa profession­alità si registrerà un alto turnover, e ci sarà un aumento dei contenzios­i giudiziari». E se Steger batte sul tasto del merito, la collega Julia Unterberge­r co n te s t a i l m e to d o . « G l i obiettivi del Decreto Dignità sono condivisib­ili - riflette la presidente a Palazzo Madama del gruppo per le Autonomie — per questo votiamo contro. Non c’era l’urgenza di procedere per decreto, convocando­si ad agosto e nel fine settimana, senza lasciare spazio alle opposizion­i per apportare migliorie». Fatto che, per Unterberge­r, si sono riverberat­i negativame­nte anche sulla reintroduz­ione dei buoni l a vo ro, uno tra i punti pi ù c o nt r ove r s i d e l l a r i fo r ma: «Sui voucher la fretta non ha permesso di scrivere una norma adeguata». Decisament­e critica è anche la senatrice Donatella Conzatti. «Il decreto appena approvato — attac- ca la senatrice trentina di Forza Italia — è vuoto di contenuti anche nella parte fiscale. Volevano abrogare spesometro, split payment, redditomet­ro, inversione dell’onere della prova? Missione fallita». Ma Fraccaro è convinto della qualità del lavoro svolto. «Il nostro obiettivo — rilancia il ministro — è aggredire il precariato e rilanciare l’economia attraverso la stabilità occupazion­ale. Gli incentivi alle assunzioni a tempo indetermin a to f a vo r i s c o n o il l a vo r o qualificat­o e gli investimen­ti nelle risorse umane, essenziali per aumentare la competitiv­ità. Vogliamo tutelare lavoratori e imprendito­ri onesti da chi usufruisce di sussidi pubblici e delocalizz­a le attività all’estero. Questo provvedime­nto è solo l’inizio».

Conzatti

L’atto approvato è vuoto di contenuti anche nella parte fiscale. Split payment, spesometro e redditomet­ro? Missione fallita

Unterberge­r

«Non c’era l’urgenza per procedere con un decreto, senza lasciar spazio all’opposizion­e»

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