Punto nascita Cavalese «Deroga per riaprire»
Il governatore punge Fugatti: richiesta inviata anche a lui
CAVALESE La Provincia scrive alla ministra della salute Giulia Grillo per aprire entro la fine dell’anno il punto nascita d e l l ’o s p e d a l e d i C a va l e s e . L’amministrazione di Piazza Dante, ieri, ha inviato al ministro un documento con le ragioni sociali e politiche che stanno alla base della richiesta di far tornare a funzionare il punto nascita della valle di Fiemme. L’annuncio è arrivato ieri dal governatore Ugo Rossi, salito a Cavalese insieme all’assessore alla salute Luca Zeni, per presenziare alla consegna di un nuovo ecotomografo portatile che la fondazione onlus «Il Sollievo» ha donato alla sanità locale per meglio esercitare a domicilio le cure palliative.
Il presidente della Provincia ha affrontato l’argomento rispondendo alla richiesta di alcuni amministratori locali che ponevano il tema dei servizi locali. «Questa donazione aiuta la comunità — ha spiegato Rossi — Stiamo cercando concretamente di fare ogni sforzo per portare sempre più servizi in questa valle, come il punto nascita». Così Rossi annuncia: «Avremmo dovuto incontrare la ministra Gril l o proprio nella giornata di domani (oggi per chi legge, ndr) ma un suo contrattempo ha fatto saltare l’incontro. Per questo motivo abbiamo deciso di inviare comunque a Roma il documento che abbiamo approvato la settimana scorsa. Carte che spiegano tutte le ragioni sociali e politiche per andare in deroga alle norme previste e grazie al reclutamento di personale qualificato assicurare lunga vita a questi servizi che potranno operare nel giro di poco tempo in tutta sicurezza».
Nel documento la Provincia informa che i lavori per l’adeguamento del servizio stanno per essere appaltati e le opere di adeguamento del punto nascita saranno finite entro luglio 2019. Piazza Dante però nel documento fa anche di più. Chiede infatti al ministro se il s e r v i z i o p ot r à e s s e r e aperto prima della fine dei lavori. Come? «Attraverso una soluzione tecnica alternativa — spiega l’assessore alla salute, Luca Zeni — che prevede un uso promiscuo della sala operatoria dell’ospedale di Cavalese». La sala, infatti, potrebbe essere utilizzata, fino alla conclusione dei lavori, un po’ per gli interventi chirurgici di routine e un po’ per le na- scite, con i parti fisiologici».
Per la Provincia aprire entro la fine dell’anno è possibile, ci sono i presupposti. Accanto all’uso promiscuo della sala operatoria come anche sala parto infatti ci sarà poi il rec l u t a mento d e l p e r s o n a l e specializzato. «Servono sei medici per turno — precisa Zeni —, quindi sei ginecologi, sei anestesisti e sei pedia-