Corriere del Trentino

Droga all’oratorio: pusher condannato

Pena esemplare: sei anni. Stupefacen­te venduto in val di Fiemme e Valsugana

- Roat

Dietro ai viaggi del fornitore si celava un giro di droga, cocaina, eroina e hashish, destinato anche ai r agazzini. St u p e f a ce n te ve n d u t o all’esterno dei centri di incontro dei giovani e anche nel campetto dell’oratorio di Cavalese. L’uomo, 30 anni, di origini albanesi trasportav­a la droga dalla Lombardia al Trentino, spesso in pullman. È stato condannato a una pena esemplare: sei anni di reclusione. Dovrà pagare anche 18.000 euro di multa.

TRENTO Cocaina, eroina, droghe «pesanti», destinate a ragazzini di quattordic­i, quindici anni o poco più. Nel carnet delle offerte dei baby spacciator­i, ingaggiati dai rifornitor­i dello sballo, c’erano soprattutt­o hashish e marijuana, ma l’eroina da «fumare» veniva venduta anche a giovanissi­mi nei pressi dei luoghi di ritrovo o fuori dalle scuole. Lo spaccio a scuola, purtroppo, non fa più notizia, nonostante gli sforzi di insegnanti e forze dell’ordine per arginare il problema è una realtà ben presente in città e anche nelle valli.

Ma questa volta il gruppo di spacciator­i era riuscito a infiltrars­i nientemeno che all’oratorio grazie alla complicità di r a g a z z i n i mi n o r e n n i . È lo spaccato tracciato dall’indagine dei carabinier­i di Cavalese che aveva portato alla scoperta di una banda di sei spacciator­i capaci di costruire una rete di piccoli «galoppini» inca- ricati di distribuir­e la droga in val di Fiemme, ma anche in Valsugana e in particolar­e a Pergine.

Ognuno aveva il suo ruolo, c’era chi aveva il compito di consegnare la droga ai minore nni e poi di s t r i bui t a nel campetto dell’oratorio di Cavalese, ma anche nei pressi di comunità giovanili, luoghi di incontro della val di Fiemme e fuori dagli ospedali. Poi c’erano i rifornitor­i come l’albanese Platon Avdiu, 30 anni, residente a Romano di Lombardia che nei giorni scorsi è stato condannato a ben sei anni di reclusione, più 18.000 euro di multa, per spaccio. La Procura non ha contestato all’uo- mo il reato associativ­o, ma solo i rifornimen­ti di stupefacen­te destinato al mercato trentino. Avdiu, secondo l’accusa, avrebbe rifornito di cocaina, acquistata nel bergamasco, un altro albanese di 25 a nni , r e s i de nte a Pe r g i ne . L’uomo trasportav­a un etto di cocaina pura alla volta, quantità contenute per evitare di finire nella rete dei controlli dei carabinier­i; in un caso avrebbe utilizzato anche un pullman per portare la droga a destinazio­ne cercando di passare inosservat­o e mischiando­si ai passeggeri. I fatti risalgono al periodo tra maggio e settembre 2014.

Lo stupefacen­te veniva consegnato ai complici che si occupavano della distribuzi­one in piazza. Nell’atto d’accusa vengono c o nte s t a t i a l c uni viaggi dalla Lombardia. Non parliamo di grandi quantità di droga o un numero elevato di episodi, ma le accuse sono state ritenute sufficient­i per Molti minori coinvolti nell’attività di spaccio in val di Fiemme infliggere una pena esemplare. Il giudice Giuseppe Serao ha usato il pugno fermo e ha condannato l’uomo a sei anni di reclusione. I fatti risalgono al periodo tra maggio e settembre 2014. A lui gli investigat­ori erano arrivati indagando sui pusher locali. Uno dei complici, 40 anni, macedone, è stato assolto «perché il fatto non sussiste». L’uomo era accusato di essere uno dei promotori dell’attività di spaccio in particolar­e in Valsugana. Poi c ’erano gli altri quattro spacciator­i finiti nel mirino della magistratu­ra, per uno di loro, un quarantano­venne residente nel milanese, i conti con la giustizia sono ancora aperti, la sua posizione è infatti è stata stralciata. Per gli altri tre, invece, tra cui il giovane albanese ritenuto uno dei principali rifornitor­e dei minorenni il procedimen­to ha preso un’altra strada.

Sballo

I carichi di cocaina, eroina e hashish, erano destinati alla val di Fiemme e Valsugana

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Lo scambio

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