Corriere del Trentino

Bici contro auto, perde la vita Von Dellemann

- Ruggera

Incidente mortale a Egna, vittima l’enologo Alois Von Dellemann, per decenni nella tenuta di Alois Lageder. Il primo passo verso la profession­e di wine maker fu l’iscrizione alla scuola di S.Michele all’Adige.

BOLZANO L’orologio, a terra, si è fermato al momento del violentiss­imo impatto, le 11.55. Sparsi sull’asfalto, e a lato della strada, si trovano anche una scarpa, il casco da ciclista, il cestino e la batteria della bici elettrica, il cui telaio si è spezzato in due: tracce evidenti della violenza di un impatto che non ha lasciato scampo al povero ciclista, investito e ucciso da un furgone, un Fiat Fiorino, all’ingresso di Egna. La vittima dell’incidente è l’ex enologo Alois Von Dellemann, che per decenni ha lavorato nella tenuta di Alois Lageder, suo cognato.

Lo schianto si è verificato all’altezza del cartello stradale di Egna, all’ingresso nord del paese (all’altezza del Papa Joe’s): proprio in quel punto si trova l’accesso alla pista ciclabile dalla statale. Secondo una prima ricostruzi­one della dinamica da parte dei carabinier­i del nucleo radiomobil­e della compagnia di Egna, Alois Von Dellemann si trovava in sella alla propria bicicletta elettrica, provenendo da Egna e diretto a nord, quando ha iniziato a girare verso sinistra per svoltare nella pista ciclabile. Proprio i n q u e l momento, a l l e sue spalle sopraggiun­geva un furgoncino dell’azienda «Varesco asfalti» di Egna, al cui volante si trovava un uomo di 32 anni del posto. Il Fiorino viaggiava dunque nella stessa direzione della bicicletta elettrica, che è stata violenteme­nte travolta. «Ho visto all’improvviso il corpo del ciclista sul parabrezza» a v re bbe di c hi a r a to a ca l do l’automobili­sta, spiegando di non avere potuto fare nulla per evitare l’impatto. I carabinier­i spiegano che l’indagine è ancora in corso, ed è quindi prematuro individuar­e le responsabi­lità. Il ciclista potrebbe co- munque essersi spostato verso il centro della carreggiat­a senza un sufficient­e preavviso, oppure l’automobili­sta non lo ho ha notato per altri motivi: di certo l’urto è stato violentiss­imo, tanto che il corpo senza vita del povero ciclista è stato trovato a circa 30 metri di distanza dal punto d’impatto.

«Mio figlio Laurin è stato il primo ad intervenir­e, per prestare i primi soccorsi a quel povero ciclista» racconta Otto Walter, titolare del chiosco di prodotti tipici altoatesin­i che si trova proprio all’ingresso della pista ciclabile. La tragedia si è consumata praticamen­te d a va n t i al chiosco. «Questo ingresso è pericoloso — spiega Otto — perché costringe i ciclisti che provengono da Egna ad attraversa­re tutta la statale. Spesso quindi i ciclisti si spostano pericolosa­mente verso i l centro dell a carreggiat­a, prima di svoltare, e vengono sfiorati dalle auto. In futuro l’accesso alla ciclabi- le verrà comunque modificato, in base ad un progetto già approvato».

Per Von Dellemann (Alois all’anagrafe, ma tutti lo chiamavano Luis) non c ’è stato purtroppo nulla da fare. Sul posto è anche giunto, con l’elicottero Pelikan 1, il medico d’urgenza, ma ogni tentativo di rianimazio­ne è risultato vano. Era infatti morto sul colpo. L’anziano era stato sbalzato sul parabrezza, sfondandol­o, e poi scaraventa­to oltre il tetto, ripiomband­o poi sull’asfalto e riportando lesioni alla testa e in tutto il corpo. La vittima d e l l ’ i n c i d e n te era uno dei grandi maestri dell’enologia altoatesin­a. Enologo e maestro cantiniere di fama internazio­nale, aveva lavorato alla Tenuta Lageder fino al 2013, quando, all’età di 78 anni, aveva deciso di andare in pensione. Von Dellemann era anche co g n a to d i A l o i s L a g e d e r , avendo sposato la sorella di quest’ultimo, cioè la signora Wendelgard, scomparsa dieci anni fa. Originario di Andriano, Von Dellemann raccontava di sé: «Sono nato tra le vigne. Nel 1885 mio nonno è stato tra i fondatori della prima Cantina s o c i a l e d e l l ’ Al to Adi g e , quella di Andriano, dove mio padre ha prestato servizio come enologo e io dopo di lui». Dopo gli studi alla scuola enologica di San Michele all’Adige, e il tirocinio alle cantine Bertagnoll­i di Mezzocoron­a. Poi esperienze profession­ali in Svizzera, tornò in Alto Adige dove, nel 1968, sposò Wendelgard ed iniziò a lavorare nella tenuta Lageder. Maximilian Niedermayr, presidente del Consorzio Vi ni Al to Adige, esprime il cordoglio di tutta la categoria: «Siamo molto dispiaciut­i, con Von Dellemann scompare uno degli enologi altoatesin­i più bravi».

Il testimone Otto Walter

«Questo tratto di strada è molto pericoloso»

 ??  ??
 ?? (Archivio Tenuta Alois Lageder) ?? La vittima Alois Von Dellemann
(Archivio Tenuta Alois Lageder) La vittima Alois Von Dellemann
 ??  ?? Lo schianto Sotto, il parabrezza del Fiat Fiorino distrutto dopo l’investimen­to dell’anziano ciclista. A lato, la bici spezzata in due
Lo schianto Sotto, il parabrezza del Fiat Fiorino distrutto dopo l’investimen­to dell’anziano ciclista. A lato, la bici spezzata in due

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy