Centrosinistra, l’Upt firma il patto di coalizione
Il Patt non risponde all’ultimatum dei democratici. Centrodestra, nuove critiche a Biancofiore
TRENTO «Certo che sottoscriveremo il patto di coalizione proposto dal Pd. Io stesso avevo suggerito la stessa cosa». Gianpiero Passamani parla a nome dell’Upt e prova a mettere un punto fermo: l’Unione è disponibile a rimanere in coalizione indipendentemente da chi sarà scelto come candidato presidente.
«Per noi — continua il capogruppo dell’Upt — è fondamentale sgombrare il tavolo dai diktat. Se tutti sono disponibili a farlo, allora per me giovedì possiamo confrontarci anche per venti ore finché non troviamo una soluzione. Questo è quello che deve fare un gruppo dirigente». La proposta del Pd indica anche l’alternativa nel caso in cui non si trovasse un candidato condiviso: le primarie. Su questo, Passamani è meno convinto. «Non siamo mai stati troppo innamorati di quello s t r umento e personalmente lo considero una sconfitta della politica, ma se la maggioranza deciderà di risolvere la questione con le primarie, noi ci adegueremo. Di buono potrebbero portare che finalmente si cominci anche noi a fare campagna elettorale».
Parla invece a titolo personale Passamani quando aggiunge che «la porta ai civici resta aperta anche se l’hanno sbattuta». Il passo a lato di Francesco Valduga avrebbe ridotto il potenziale del gruppo. «Continuo a sperare che non vogliano optare per la corsa solitaria, significherebbe fare testimonianza e dare alla Lega un’opportunità in più di governare il Trentino». Se il quadro delle alleanze rimanesse immutato, «allora per quanto
Passamani «Se l’assetto resta questo ok anche a Rossi»
mi riguarda il candidato può essere Rossi».
Il Patt e il suo segretario non replicano alla proposta del Pd, non ancora. «Ci dobbiamo riflettere» è la voce che arriva dalla segreteria. E se il Patt strappasse? Allora nell’Upt c’è ancora chi crede nella candidatura di Carlo Daldoss e nel reclutamento dei civici.
Intanto, nel centrodestra, continua la lotta interna a Forza Italia per il mancato soste- gno a Maurizio Fugatti. Il consigliere comunale Cristian Zanetti parla di «desertificazion e d e l p a r t i to » e attacca Michaela Biancofiore: «Il coordinamento nella nostra regione è miope perché non capisce, forse anche perché non conosce, le reali esigenze del nostro territorio. La mia visione di Fi — continua — non può essere quella di un partito da salotto romano, ma come vuole il Presidente (Berlusconi, ndr), quella di un partito territoriale». Poche ore dopo la replica arriva per bocca del commissario provinciale, Maurizio Perego: «Per poter discutere la linea politica di qualsiasi movimento occorre per prima cosa aderire allo stesso, mentre nessuno dei firmatari di appelli o post risulta ad oggi iscritto a Forza Italia e soprattutto in regola con i versamenti delle quote richieste agli eletti».