Corriere del Trentino

«Se il traffico è fluido si riducono gli incidenti Serve la terza corsia»

Le priorità per Baumgartne­r, presidente Anita

- Nicola Chiarini F. Cle.

BOLZANO «Quando il traffico è fluido, si riduce il rischio di i nci denti » . La pri ori t à per Thomas Baumgartne­r è investire in infrastrut­ture. Una riflession­e che, nel territorio, significa anzitutto terza corsia sulla A22 Autobrenne­ro. Pur colpito dai fatti di Bologna, il presidente nazionale dell’Associazio­ne nazionale imprese trasporti a u t o mob i l i s t i c i (Anita) Confindust­ria, cerca di analizzare il fatto con la massima razionalit­à. Altoatesin­o, Baumgartne­r è anima della Fe rca m Logistics & Transport, l’azienda di famiglia con sede a Bolzano

Baumgartne­r, cosa si può fare di più per la sicurezza dei trasporti?

«A Bologna è accaduto un evento tragico di portata eccezional­e, di cui si dovranno ca- pire le ragioni. Certo, gli autisti sono assai profession­alizzati, con patentini specifici e alti livelli di formazione. Tra gli utenti della strada sono sicurament­e i più controllat­i e consapevol­i».

Spesso si parla di carichi troppo elevati per questi lavoratori

«Questo problema è superato da anni. I tachigrafi digitali fotografan­o con precisione i turni di guida e le verifiche sono frequenti e severe. Un controllo sul tachigrafo digitale riesce a tracciare con esattezza i comportame­nti, anche tornando indietro di diverse settimane. Le multe, poi, sconsiglia­no le infrazioni sia agli autisti, sia alle aziende».

E la sicurezza dei mezzi?

«Gli investimen­ti sulla si-

curezza passiva e sulle nuove tecnologie sono importanti. Penso, per esempio, ai sistemi automatici di frenamento con telecamera. Il parco circolante ha un’età media di tredici anni. Un intervento del governo potrebbe favorirne lo svecchiame­nto, con un vantaggio anche per l’ambiente, con mezzi più moderni con minori emissioni».

Nel dibattito pubblico in molti pensano che sia ora di trasferire i trasporti pesanti da gomma a rotaia

«Il tasso di incidental­ità, alla fine, non è dissimile. Ci sono stati incidenti eccezional­i come quello fe r rovi a r i o di Viareggio, con decine di morti. Un treno ha più cisterne a traino e, dunque, l’esplosione può a ve re es i t i gr a v i s s i mi. Senza contare che le stazioni, nella maggior parte dei casi, sono poste a ridosso dei centri urbani. Nel complesso, tutte le infrastrut­ture devono essere oggetto di investimen­ti per la sicurezza, perché parliamo di merci che, pur pericolose, sono necessarie. Va detto, però, che i l gpl, t r asportato nel semirimorc­hio di Bologna, può essere accantonat­o per fare spazio a soluzioni più sicure come il gnl, il gas naturale liquido».

Che fare per la sicurezza delle infrastrut­ture?

«Se il traffico ha rallentame­nti o blocchi improvvisi, gli incidenti sono più probabili. Per la A22 Autobrenne­ro, per esempio, si deve pensare alla terza corsia. Lo vediamo anche nei giorni di esodo durante le vacanze: gli incolonnam­enti sono, purtroppo all’ordine del giorno, con tutti i problemi connessi».

auguro che il nuovo governo non voglia rimettere in discussion­e lo schema, ma come sindaco posso fare poco in tal senso». Il primo motivo che ha indotto Caramaschi e la sua giunta a muoversi è ovviamente quello ambientale. «Gli studi dimostrano che il traffico pesante lungo l’A22 — prosegue il sindaco del capoluogo altoatesin­o — contribuis­ce in maniera decisiva alla produzione degli ossidi di azoto, che sono oltre i limiti in diverse zone a ridosso dell’arteria. Ma di buoni motivi per spostare l’Autobrenne­ro ce ne sono parecchi: anche quello della sicurezza. Statistica­mente mi auguro che incidenti gravi come quello di Borgo Panigale non accadano mai sul nostro territorio. Tuttavia il “rischio zero” non esiste, e non può non preoccupar­e la quota di sostanze pericolose che viene trasportat­a giornalmen­te a pochi metri dalle case». L’altro aspetto su cui puntare secondo Caramaschi «è quello dello spostament­o delle merci dalla gomma alla ferrovia, come peraltro previsto dal progetto Bbt».

L’analisi

«Se il traffico ha rallentame­nti improvvisi i sinistri sono più probabili»

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Thomas Baumgartne­r

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