«Se il traffico è fluido si riducono gli incidenti Serve la terza corsia»
Le priorità per Baumgartner, presidente Anita
BOLZANO «Quando il traffico è fluido, si riduce il rischio di i nci denti » . La pri ori t à per Thomas Baumgartner è investire in infrastrutture. Una riflessione che, nel territorio, significa anzitutto terza corsia sulla A22 Autobrennero. Pur colpito dai fatti di Bologna, il presidente nazionale dell’Associazione nazionale imprese trasporti a u t o mob i l i s t i c i (Anita) Confindustria, cerca di analizzare il fatto con la massima razionalità. Altoatesino, Baumgartner è anima della Fe rca m Logistics & Transport, l’azienda di famiglia con sede a Bolzano
Baumgartner, cosa si può fare di più per la sicurezza dei trasporti?
«A Bologna è accaduto un evento tragico di portata eccezionale, di cui si dovranno ca- pire le ragioni. Certo, gli autisti sono assai professionalizzati, con patentini specifici e alti livelli di formazione. Tra gli utenti della strada sono sicuramente i più controllati e consapevoli».
Spesso si parla di carichi troppo elevati per questi lavoratori
«Questo problema è superato da anni. I tachigrafi digitali fotografano con precisione i turni di guida e le verifiche sono frequenti e severe. Un controllo sul tachigrafo digitale riesce a tracciare con esattezza i comportamenti, anche tornando indietro di diverse settimane. Le multe, poi, sconsigliano le infrazioni sia agli autisti, sia alle aziende».
E la sicurezza dei mezzi?
«Gli investimenti sulla si-
curezza passiva e sulle nuove tecnologie sono importanti. Penso, per esempio, ai sistemi automatici di frenamento con telecamera. Il parco circolante ha un’età media di tredici anni. Un intervento del governo potrebbe favorirne lo svecchiamento, con un vantaggio anche per l’ambiente, con mezzi più moderni con minori emissioni».
Nel dibattito pubblico in molti pensano che sia ora di trasferire i trasporti pesanti da gomma a rotaia
«Il tasso di incidentalità, alla fine, non è dissimile. Ci sono stati incidenti eccezionali come quello fe r rovi a r i o di Viareggio, con decine di morti. Un treno ha più cisterne a traino e, dunque, l’esplosione può a ve re es i t i gr a v i s s i mi. Senza contare che le stazioni, nella maggior parte dei casi, sono poste a ridosso dei centri urbani. Nel complesso, tutte le infrastrutture devono essere oggetto di investimenti per la sicurezza, perché parliamo di merci che, pur pericolose, sono necessarie. Va detto, però, che i l gpl, t r asportato nel semirimorchio di Bologna, può essere accantonato per fare spazio a soluzioni più sicure come il gnl, il gas naturale liquido».
Che fare per la sicurezza delle infrastrutture?
«Se il traffico ha rallentamenti o blocchi improvvisi, gli incidenti sono più probabili. Per la A22 Autobrennero, per esempio, si deve pensare alla terza corsia. Lo vediamo anche nei giorni di esodo durante le vacanze: gli incolonnamenti sono, purtroppo all’ordine del giorno, con tutti i problemi connessi».
auguro che il nuovo governo non voglia rimettere in discussione lo schema, ma come sindaco posso fare poco in tal senso». Il primo motivo che ha indotto Caramaschi e la sua giunta a muoversi è ovviamente quello ambientale. «Gli studi dimostrano che il traffico pesante lungo l’A22 — prosegue il sindaco del capoluogo altoatesino — contribuisce in maniera decisiva alla produzione degli ossidi di azoto, che sono oltre i limiti in diverse zone a ridosso dell’arteria. Ma di buoni motivi per spostare l’Autobrennero ce ne sono parecchi: anche quello della sicurezza. Statisticamente mi auguro che incidenti gravi come quello di Borgo Panigale non accadano mai sul nostro territorio. Tuttavia il “rischio zero” non esiste, e non può non preoccupare la quota di sostanze pericolose che viene trasportata giornalmente a pochi metri dalle case». L’altro aspetto su cui puntare secondo Caramaschi «è quello dello spostamento delle merci dalla gomma alla ferrovia, come peraltro previsto dal progetto Bbt».
L’analisi
«Se il traffico ha rallentamenti improvvisi i sinistri sono più probabili»