Arte, danza, grande guerra il disincanto delle donne
Preview del festival oggi in piazza Dante con l’opera di Fridman
L’arte e la danza possono cambiare il mondo? Sì. Perché è dal movimento che si crea quel divenire che fa muovere le coscienze. Ne è convinto il coreografo israeliano, attivo in Spagna, Sharon Fridman ora in Italia — in Trentino in particolare — con lo spettacolo di grande impatto e coinvolgimento «A piedi nudi – 100 anni dalla fine della Grande Guerra».
Martedì sold out e grande successo per la prima assoluta che ha anticipato la rassegna alla Campana dei Caduti di Rovereto, Oriente Occidente Dance Festival 2018, celebrando così il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale. Oggi alle 18 si terrà la replica dello spettacolo in piazza Dante a Trento, e sabato alle 15 al Sacrario Militare al Passo del Tonale.
«In realtà non si tratta di repliche, ma di uno spettacolo che cambia emotivamente con il cambio di scenografia — racconta Fridman — Un lavoro che coinvolge duramente gli artisti in scena. Gli spettatori verranno trascinati in emozioni sempre nuove e diverse». Il filo conduttore resta sempre e comunque la guerra scandagliata dalla forza vitale della danza e delle donne «che contribuirono alla ricostruzione fisica ed emotiva di un mondo irrimediabilmente ferito — prosegue il coreografo —. Le donne con il loro linguaggio, mescolato alla danza, riescono a raccontare la guerra con spietato disincanto».
Sharon Fridman, già conosciuto e amato per il progetto Rizoma, che aveva scandito la ricorrenza della Prima guerra mondiale alla Campana dei Caduti nell’edizione 2014, è tornato quindi a collaborare con Oriente Occidente Dance Festival per questa nuova edizione, nella suggestiva cornice della Campana dei Caduti sul Colle Miravalle scelta, come luogo per il debutto assoluto di questo progetto, per la sua potenza simbolica: fusa con il bronzo dei cannoni delle nazioni partecipanti alla Prima Guerra Mondiale, è la campana più grande del mondo che suoni a distesa. Ogni sera al tramonto i suoi cento rintocchi sono un monito di pace universale.
Oggi e sabato lo spettacolo andrà in scena in altri due luoghi speciali: in piazza Dante a Trento, antistante la stazione ferroviaria di Trento, al termine della guerra accolse i molti soldati sopravvissuti di ritorno dal fronte; e davanti il Sacrario Militare a Passo del Tonale, monumento eretto nel 1936 per commemorare gli innumerevoli caduti della cosiddetta «Guerra Bianca», ovvero delle battaglie che si svolsero ad alta quota specialmente sul massiccio dell’Adamello, custodisce le salme di 847 caduti italiani, di cui 34 ignoti.
Lo spettacolo, in coproduzione con la Compañia Sharon Fridman e di Festival Oriente Occidente, verrà replicato anche in Spagna, a Segovia, il 15 settembre nell’ambito dei giorni di celebrazione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018.
«Con questa performance vogliamo celebrare la fine della Prima Guerra Mondiale – dice ancora Fridman - . Si tratta di un atto di grande valore nella società contemporanea: ancora oggi il fatto che una guerra finisca è molto raro. Vorrei che questa creazione non facesse riferimento solo alla Grande Guerra, ma a tutti i conflitti, e stimolasse in tutti noi la consapevolezza della necessità di un mutamento”. A piedi nudi vede in scena, oltre alla danzatrice protagonista Melania Olcina e al fisarmonicista trentino Walter Filippini, anche sessanta performer volontari provenienti da tutta Italia.
Gli spettacoli sono a ingresso libero e gratuito. Informazioni sullo spettacolo e sulla programmazione del festival: 0464 431660 oppure su www.orienteoccidente.it.
Coreografo Tutti gli spettatori trascinati in diverse emozioni