Alpinista precipita per trenta metri, fatale l’urto contro le rocce
Tragedia sulle Pale. Fatale l’urto contro le rocce. Vittima un berlinese di 55 anni
Tragedia ieri sulle Pale di San Martino. Un alpinista tedesco di 55 anni, che procedeva come capocordata sulla via Langes, ha perso l’appiglio ed è precipitato per trenta metri. Fatale l’urto contro le rocce. L’uomo è morto davanti agli occhi del figlio che era con lui.
TRENTO È morto davanti agli occhi del figlio. Un volo di una trentina metri. È rimasto assicurato alla corda, in testa aveva il caschetto, ma non è bastato. Precipitando ha battuto con violenza il capo contro le rocce.
È l’ennesima tragedia sulle cime quella che si è consumata ieri mattina in Trentino. A distanza di due sole settimana dalla morte di un turista tedesco di 25 anni sulle «Bocchette alte» e dalla caduta fatale, il 26 luglio scorso, del settantenne di Panchià, Mauro Trettel, precipitato sul monte Cardinal, nella catena del Lagorai, ieri un altro alpinista ha perso la vita durante una scalata.
In questa calda e afosa estate, che invita i tanti appassionati a cercare refrigerio in montagna, troppe vite si sono perse lungo i sentieri dell’alta quota, arrampicando sulle pareti rocciose che si ergono severe verso il cielo. Disattenzione, poca preparazione? Di fronte ad un’altra tragedia le domande che sorgono spontanee sono tante, ma anche questa volta si è trattato di una tragica fatalità. Chi arrampica sa che c’è sempre un piccolo margine di rischio e forse lo sapeva anche il turista tedesco che ieri è precipitato sulle Pale di San Martino.
Non era un principiante della montagna, era attrezzato, aveva scalato chissà quante altre volte, ma ieri non ce l’ha fatta a raggiungere la cima. L’uomo, Andreas Weidmann, di 55 anni, stava arrampicando insieme al figlio di 21 anni lungo la via Langes sulla parete nordovest delle Dolomiti occidentali, una via molto frequentata che si svolge lungo l’affilato spigolo di roccia con tratti molto esposti. È affascinante, ma anche impegnativa secondo gli esperti. Il cinquantenne era il capocordata, era al suo primo tiro di corda di quarto grado quando ha perso l’appiglio ed è precipitato. Un grido, che si è disperso nel vuoto, poi più nulla. Il figlio ha fatto solo in tempo a vederlo cadere. È rimasto legato, sotto choc e impotente, in attesa dell’arrivo dei soccorritori.
È stato un altro escursionista che si trovava poco distante ad agguantare il telefono e a chiamare il numero unico per le emergenze 112. I tecnici del soccorso alpino dell’Area operativa Trentino orientale sono stati subito mobilitati, il coordinatore ha allertato anche l’elicottero di Trentino Emergenza che si è alzato in volo dalla piazzolla di Mattarello. Erano le 9 del mattino. Poco dopo i soccorritori avevano già raggiunto il luogo dell’infortunio, il medico rianimatore e i tecnici del soccorso alpino sono stati verricellati fino al punto in cui era caduto il turista. Andreas Weidmann, che è precipitato per una trentina di metri, era rimasto appeso, legato alla corda di sicurezza. Ma per lui non c’è stato nulla da fare. L’urto contro le rocce non ha lasciato via di scampo all’alpinista. La salma dell’uomo è stata recuperata e portata nella camera mortuaria di San Martino di Castrozza.
I soccorritori hanno poi accompagnato a valle il figlio dell’uomo che era in quota. È illeso, ma sconvolto. Ha visto il padre precipitare senza poter fare nulla per salvarlo. I due erano venuti in Trentino per trascorrere le vacanze in montagna, il Primiero è una zona ambita dagli appassionati delle cime e delle escursioni, ma ieri la scalata sulle Pale di San Martino per l’alpinista tedesco è stata purtroppo fatale.