OLTRE LA SDRAIO, LE VACANZE INTELLIGENTI
Dai ritiri alle missioni in terre lontane, fino alle Estati ragazzi e anziani. L’estate può essere momento di impegno spirituale.
In questo caliente agosto, non tutti scelgono di stamparsi su una sdraio o di sopravvivere immersi nelle acque di qualche lido. Molte sono le persone che investono il tempo delle vacanze per dedicarsi a momenti di formazione che durante l’anno lavorativo e scolastico non sarebbero possibili. Penso ad esempio a tanti turisti delle nostre latitudini che godono delle iniziative culturali loro proposte. Io stesso offro delle conferenze a Malosco in val di Non e mi stupisco del numero di persone che preferiscono passare una serata approfondendo la conoscenza di temi attuali e dialogando sugli stessi, anziché lasciarsi stordire da programmi televisivi.
Ci sono poi anche coloro che pensano a quanti proprio nel periodo estivo soffrono maggiormente di solitudine e di depressione. Ed ecco allora un numero significativo di volontari che vanno a visitare anziani a casa o presso le apposite residenze o che inventano iniziative per essere vicini anche a quanti le vacanze in lidi lontani non se le possono permettere. Un altro fenomeno interessante è rappresentato dalle varie «estate ragazzi». Queste spesso non sono solo un parcheggio dove sistemare i pupi orfani della scuola o degli asili. Sono vere esperienze di socializzazione e di maturazione, specie per quel numero crescente di figli unici, che altrimenti passerebbero un paio di mesi in balia di videogames e altre simili droghe. Essendo io stesso responsabile di una di tali iniziative, ho potuto vedere che grazie ai responsabili che sanno di essere non solo animatori ma educatori, tanti bambini sono fioriti in quanto ad abilità, capacità di socializzare, gioia di vivere e di impegnarsi. Cresce poi il numero di giovani che chiedono agli uffici missionari delle diocesi di Bolzano-Bressanone e Trento, di poter condividere un certo periodo in terre povere, sulle frontiere del lavoro di promozione umana svolto dalle nostre Chiese. Diventa per la maggior parte di loro un’esperienza dura ma oltre modo formativa. Si rendono conto che il nostro benessere si fonda sulle spalle di altri e che la forbice tra ricchi e poveri si va allargando. Toccano anche con mano come si possa vivere meglio con molto meno e come il consumismo sfrenato stia rovinando ampie regioni del nostro pianeta. Possono sperimentare il senso di ospitalità, la semplicità e la gioia di vivere di quelle popolazioni che noi definiamo «in via di sviluppo», ma dalle quali forse dovremmo tornare a scuola di umanità e di condivisione.
Non poche sono infine le persone adulte che colgono la possibilità di frequentare corsi e ritiri di spiritualità. Sono numerosissime le proposte del genere. Fra tutte vorrei ricordare il pellegrinaggio che il prossimo 18 agosto partirà alle 4 del mattino dalla basilica dei Santi Martiri di Sanzeno in val di Non, per giungere dopo varie tappe al santuario mariano di Senale. Un percorso duro ma ricco di spunti spirituali e di incontri con testimoni del nostro tempo. Un cammino del corpo ma anche dello spirito, che nella logica del «no pain, no gain» (senza sforzo non c’è risultato), ci ricorda che la vera intelligenza sta nel non perdere le occasioni di crescita e di rinnovamento che la vita quotidianamente ci offre.