Il sindacato: avevamo chiesto il trasferimento della donna
Impiegata aggredita, Cisl critica «Intervento tardivo dei vertici Asl»
BOLZANO «L’intervento dei vertici dell’Azienda sanitaria è stato tardivo. Il nostro sindacato aveva infatti già segnalato, su richiesta dell’impiegata presa di mira, che c’erano stati dei problemi con il suo diretto superiore, un vicecoordinatore che si era reso protagonista di una sfuriata contro di lei. Avevamo chiesto che l’impiegata venisse trasferita, ma questo non è successo. Una scelta sbagliata, come poi dimostrato dai fatti». Il segretario provinciale della Cisl racconta così il retroscena del grave episodio avvenuto in un ufficio dell’amministrazione dell’Asl altoatesina, dove un vicecoordinatore ha aggredito un’impiegata, sua collega di lavoro, mettendole addirittura le mani al collo. La donna sio era fatta subito refertare al pronto soccorso (lesioni comunque leggere) ed aveva poi presentato denuncia alle forze dell’ordine. La commissione dei procedimenti disciplinari — presieduta da Marco Cappello, direttore della Ripartizione legale e affari generali della direzione amministrativa, e composta anche da Evelin Reinstaller e Stefan Dejaco — ha poi sospeso il dipendente violento dal lavoro per un mese e mezzo, senza stipendio. Si tratta di un provvedimento disciplinare molto grave (dopo, c’è solo il licenziamento), che è stato deciso dalla commissione disciplinare indipendentemente dalla denuncia penale presentata dalla donna vittima dell’aggressione.