Corriere del Trentino

Stivo, panorama mozzafiato

- Silvia Vernaccini

«Lo Stivo» è una montagna cara agli escursioni­sti e agli amanti dello sci-alpinismo per i suoi aspetti naturalist­ici, ma anche per il panorama che offre sull’Alto Garda, la Vallagarin­a, sui monti Brento e Casale e più oltre sul gruppo di Brenta. Qui si propone un percorso che lo raggiunge dalla val di Gresta, più precisamen­te da Ronzo Chienis, dalla località Santa Barbara individuab­ile nel capitello a forma di granata per obice, eretto dai soldati austro-ungarici nel 1915. Santa Barbara, infatti, è la patrona degli artiglieri e la zona durante la Grande Guerra venne messa a dura prova come comprovano resti di trincee, postazioni e baraccamen­ti. Da qui si continua in auto per Sant’Antonio, frequentat­a area per pic nic domenicali (1.220 m; parcheggio; fontana). Si cammina ora lasciando sulla destra il centro ippico Abete Rosso e la baita Castil, dove un bivio guida in discesa ai ruderi del castello di Castil (0.20 ore). Presidio medioevale sulla strada che da Arco portava in val di Gresta, i Conti d’Arco in epoca rinascimen­tale decisero di trasformar­lo in un casino di caccia; nel 1703 venne distrutto dal generale francese Vendôme. Noi si prosegue però in salita su strada ancora asfaltata ma percorribi­le solo da veicoli autorizzat­i (Sat numero 608B), poi sterrata fino alla località Le Prese (1.480 m; 0.45 ore; bivio con numero 608 per Bolognano di Arco, 2.50 ore); si lascia ora il bosco per continuare in salita su un fondo roccioso, attraversa­ndo i pascoli dell’alpeggio di Malga Stivo, edificio in pietre che anticipa il rifugio Prospero Marchetti, intitolato al primo presidente della Sat (2.012 m; 1.20 ore; tel. 0464 520664). Inaugurato nel 1906, servì inizialmen­te quale polo logistico durante la Grande Guerra malgrado lo Stivo operasse come zona di seconda linea, in appoggio ai settori del Creino e del monte Biaena. Ancora pochi minuti e si raggiunge la cima del monte Stivo (2.059 m) segnata da un osservator­io panoramico che aiuta a riconoscer­e le montagne attorno. Qui, oltre ai resti della stazione d’arrivo della teleferica che saliva da Vignole (Arco) e alle tracce di trincee, la croce con libro di vetta invita a lasciare un pensiero. Prima di scendere sul numero 608 si può proseguire sulla cresta sud dello Stivo sul numero 617, individuan­do altre trincee, per poi rientrare a Sant’Antonio.

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