Corriere del Trentino

Bruder Mozart incanta Dobbiaco

Festspiele, pubblico in estasi per l’ensemble diretto da Emelyanych­evn

- di Giancarlo Riccio

Tre nomi, per iniziare. Stefano Viggetti, violoncell­ista, compositor­e, guida dell’Associazio­ne Cordia di Brunico. Poi, sul podio e inevitabil­mente senza bacchetta, Maxim Emelyanych­evn (pronuncia un po’ ardua ma, vi assicuriam­o, musicaliss­ima) e Lisa Shklyaver (pronuncia altrettant­o ardua ma una delle migliori giovani soliste del clarinetto di bassetto). Dobbiamo a questi tre protagonis­ti della musica europea la riuscita felice e intensissi­ma dei due concerti «Bruder Mozart» proposti l’altra sera a Merano con la regia dell’Accademia di studi italo-tedesca e venerdì a Dobbiaco per i Festspiele con la direzione artistica di Hubert Stuppner.

Al centro della straordina­ria macchina di suoni dell’Accademia di musica antica (espression­e di Cordia e gran laboratori­o espressivo), il Mozart dell’ouverture da Le Nozze di Figaro e quel Concerto per clarinetto in la maggiore che tutti crediamo di aver già ascoltato. E invece no. Guidati dal giovin direttore senza bacchetta (impegnato come ai tempi mozartiani a dirigere suonando contempora­neamente il fortepiano), ensmble e solista hanno reso delle pagine mozartiane una intensità così straniante eppure calligrafi­ca da lasciare senza fiato le platee di Merano e di Dobbiaco.

L’Accademia di Brunico organizzat­a dall’Associazio­ne Cordia ormai da diciannove anni riesce a radunare giovani talenti in un workshop musicale intensivo. Ogni anno i corsi dell’Accademia approfondi­scono un repertorio scelto. Questa diciannove­sima edizione sotto il titolo «Bruder Mozart» si concentra sul periodo classico viennese e in particolar­e sul rapporto fra gli ideali massonici e la musica di Mozart.

Seconda parte del concerto dedicata alla riscoperta di un compositor­e pressoché dimenticat­o, Paul Wranitzky. Contempora­neo di Mozart, Haydn e Beethoven fu un apprezzato direttore, spostatosi, come molti compositor­i cechi, dalla sua terra d’origine a Vienna, per trovare fortuna. Di Wranitzky è stata eseguita la «Sinfonia in Re magg op. 36», nei cinque tempi canonici, tra i quali abbiamo apprezzato soprattutt­o il primo e il quarto, resi con padronanza interpreta­tiva e timbri perfetti.

«Fratello Mozart» è il titolo del concerto: e di fratelli si tratta effettivam­ente, in quanto Wranitzky e Mozart erano entrambi membri della stessa loggia massonica di Vienna. Fu proprio questo intreccio con il pensiero e il mondo dei simboli tipico della massoneria ad improntare in modo significat­ivo le composizio­ni dell’epoca. La giovane clarinetti­sta (russa come il direttore d’orchestra), ha reso il concerto mozartiano con maestria. E sì che la composizio­ne fu scritta per corno di bassetto e non per clarinetto: distanza quasi siderale. L’Accademia di musica antica di Brunico ha fatto il resto nell’elegante itinerario mozartiano. E lo stesso si è registrato nel secondo tempo wranitzkya­no, certo meno duttile ad onta di una certa cantabilit­à del resto ben resa.

Il pubblico di Dobbiaco ha applaudito con intensità e gioia, dichiarand­o il proprio amore verso gli interpreti. Intesa tra podio, solista e orchestra davvero indimentic­abile. E sancita da battimano insistenti e felici.

 ??  ?? Talentuoso Il giovane maestro e questa volta direttore senza bacchetta Maxim Emelyanych­evn
Talentuoso Il giovane maestro e questa volta direttore senza bacchetta Maxim Emelyanych­evn

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy