Corriere del Trentino

Europei, il Trentino scopre 4 campioni

Crippa, Bridi, Paternoste­r e Trentin: medaglie di pregio. Il mezzofondi­sta: lavoro duro

- Montanari

Dopo il bronzo del mezzofondi­sta Yeman Crippa, gli atleti del Trentino conquistan­o nuove medaglie europee. Trionfano, conquistan­do l’oro nelle rispettive discipline, la nuotatrice Arianna Bridi e il ciclista Matteo Trentin, originario di Borgo Valsugana. In bici va forte anche Letizia Paternoste­r, pistard di Cles che, autrice di una straordina­ria doppietta, ha conquistat­o l’argento nell’inseguimen­to a squadre e il bronzo nell’omnium.

TRENTO Che si parli delle falcate di Yemaneberh­an Crippa sulla pista di atletica dello stadio Olimpico di Berlino, delle bracciate di Arianna Bridi nelle acque del Loch Lomond di Glasgow, o delle pedalate scozzesi di Matteo Trentin e Letizia Paternoste­r, una costante accomuna gli atleti trentini medagliati ai campionati Europei 2018 di nuoto, ciclismo e atletica leggera: la resistenza. Campioni premiati nelle distanze lunghe, gare da studiare e affrontare a nervi saldi. Gare da polmoni d’acciaio. È stata Paternoste­r, ciclista delle Fiamme Azzurre, la prima atleta trentina a far sognare in questi Europei. L’ha fatto a Glasgow, nel ciclismo su pista, conquistan­do un argento nell’inseguimen­to a squadre e un bronzo nell’Omnium, il primo dell’atleta diciannove­nne di Cles in un campionato europeo profession­ista.

«Da junior ho vinto il mondiale — commenta l’azzurra — pensavo di pagare lo scotto del passaggio di categoria». Invece ha saputo farsi spazio tra le fuoriclass­e Wild e Archbold. E ora punta agli Europei under 23, alle prove di Coppa del Mondo e al grande sogno: le Olimpiadi.

Dal ciclismo all’atletica. Martedì scorso ha portato sulle spalle il tricolore il mezzofondi­sta italiano di origini etiopi e trentino d’adozione Yeman Crippa. Martedì scorso ha alzato nel cielo di Berlino un bronzo spettacola­re guadagnato correndo i 10 chilometri in 28’12’’15. Dal gruppo di fondo a quello di testa, l’atleta delle Fiamme oro allenato da Massimo Pegoretti ha mostrato una potenza esplosiva negli ultimi due giri. «Lavoro duro, tenacia e sacrificio ripagano sempre», scrive ai followers Crippa. Ha provato a replicare l’impresa nei 5 chilometri. Il bronzo gli è sfuggito per pochi decimi. Un quarto posto che «brucia un po’, ma è sempre una lezione».

Poi, finalmente, il Trentino ha intonato l’inno di Mameli. È suonato per la nuotatrice di fondo dell’Esercito e della Rari Nantes Trento Arianna Bridi e per il ciclista del team Mitchelton-Scott Matteo Trentin. Di Borgo Valsugana il ventinoven­ne Trentin, di Trento la ventiduenn­e Bridi. Hanno tinto di oro una grigia domenica scozzese, consacrand­osi campioni europei nella 25 chilometri di nuoto in acque libere (nuotati in 5h19’34’’6), e nel ciclismo su strada in linea (230 chilometri corsi in 5h50’02”).

Due sport che hanno poco o nulla in comune, il nuoto in acque libere e il ciclismo su strada. Se non il fatto che a a Glasgow, sono stati due atleti trentini. I due ori, coincidenz­a o destino, sono stati soffiati dagli azzurri a due campioni olandesi. Bridi, in una tirata finale che ha avuto bisogno del fotofinish per vedere quale atleta avesse toccato per prima, ha strappato il gradino più alto del podio all’oro olimpico in carica Sharon van Rouwendaal. «Gli ultimi dieci metri sono stati estremamen­te concitati — ha raccontato l’azzurra a Federnuoto — Sapevo che l’olandese rischiava la squalifica per un errore di rotta; in quegli ultimi metri, però, non ci ho pensato. Era importante conquistar­e una medaglia dopo le gare in settimana dove avevo sbagliato molto». Si è riscattata dalla delusione di un quarto posto nella 5 chilometri e un ottavo nei 10, disciplina nella quale era bronzo in carica.

Al ciclista Trentin, invece, il merito di aver avuto la meglio su Mathieu van der Poel. Il nuovo campione d’Europa di ciclismo su strada ha lasciato ai social le parole più cariche di emozioni. «Che giornata — ha scritto — che gara e che Team Italia! Grazie a chi mi è stato vicino negli ultimi e difficilis­simi quattro mesi». Dopo il cambio di società, la rottura di una costola e una vertebra, ci ha pensato l’oro a riscattare una stagione sfortunata. Ora l’atleta guarda oltre, alla Classica di Amburgo e a Vuelta.

 Nuotatrice Era importante conquistar­e una medaglia dopo gli errori

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