A22, Dell’Orco rilancia la gestione pubblica
Dell’Orco, sottosegretario alle Infrastrutture: «Favorevoli alla gestione pubblica»
«Tendenzialmente siamo favorevoli alla gestione pubblica, ma prima va approfondito il progetto». A parlare è il sottosegretario alle Infrastrutture Michele Dell’Orco riguardo il progetto di una holding autostradale del Nordest.
TENTO Sottosegretario Michele Dell’Orco, sono arrivate le lettere a concessionari ed enti locali affinché documentino la situazione di ponti e cavalcavia. Quali sono le indicazioni del Governo?
«Aspettiamo un report sullo stato di salute delle infrastrutture, la ricognizione servirà al ministero per avere un focus chiaro su eventuali situazioni su cui intervenire — dice il sottosegretario M5S ai Trasporti —. Bisogna capire che tipo di manutenzione, ordinaria o straordinaria, è stata fatta in questi anni da parte dei concessionari, dalle ex Province e dai Comuni. Una volta ricevuti i dossier, verificheremo le priorità su cui intervenire. E stavolta lo faremo affiancando i nostri tecnici».
Dopo la tragedia di Genova e l’avvio della procedura per la revoca della convenzione ad Autostrade, il governo punta a riacquisire la centralità perduta negli anni.
«Questo è un passaggio fondamentale soprattutto per quanto riguarda controlli e verifiche, un aspetto che è sfuggito di mano».
I presidenti di Trentino, Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, pensano alla creazione di una holding pubblica del Nordest. Che ne pensa?
Ponti Stiamo attendendo un report sulla situazione in regione
«Tendenzialmente siamo favorevoli alla gestione pubblica, ma una risposta nel merito sarebbe prematura prima di approfondire il progetto».
Tornando ai controlli, la struttura di vigilanza del Ministero non sembra avere le risorse necessarie per assicurare controlli così stringenti.
«Il ministero intende formare delle task force con tecnici e ingegneri. Il lavoro che ci aspetta è enorme, ci vorranno tempo e risorse, è vero, ma andremo fino in fondo».
Quali sono le priorità?
«Ci concentreremo sulle infrastrutture datate, quelle costruite prima degli anni Settanta, e sui ponti sul Po che presentano criticità».
Gli enti locali però lamentano la mancanza di risorse e personale tecnico.
«Quello delle risorse tagliate dai governi precedenti è un dato oggettivo. Alcuni tratti sono passati alla competenza di Anas, per il resto intendiamo finanziare il piano sulla sicurezza delle infrastrutture. Il governo inoltre intende reintrodurre vincoli stringenti sulla destinazione delle multe, con parte degli incassi che andranno usati per la manutenzione e rendicontati».
Prevenzione
«Non vanno trascurati guardrail e strade, non dobbiamo concentrarci solo sui cavalcavia»