Corriere del Trentino

Futuro di Trento Nord Biasioli indica la strada «Città senza periferie»

«Presto sblocco per le ex Opel e Tecnoplast­ica, più dura per Sloi e Carbochimi­ca»

- Di Nicola Chiarini

TRENTO Procedere per picc0li passi. Altra strada non c’è, secondo Paolo Biasioli, per definire il futuro di Trento Nord, con l’obiettivo prioritari­o di connettere il comparto, incardinat­o attorno all’asse di via Brennero, al centro storico. E il vicesindac­o, delegato all’Urbanistic­a, volge al positivo le sollecitaz­ioni del presidente di Italia Nostra Trentino, Beppo Toffolon (vedi pezzo di spalla), con un’avvertenza. «Bisogna essere realisti — sostiene l’assessore comunale — un conto sono le valutazion­i generali, talvolta utopistich­e. Altra cosa è la misura di ciò che si può realizzare nel breve periodo, di quanto si può disporre nel medio termine o, ancora, di quanto che è oggetto di una pianificaz­ione di prospettiv­a».

Assessore Biasioli, i critici osservano che Trento Nord è satura di supermerca­ti, a scapito di tutte le altre attività

«Il tema è presente nel dibattito dal 1989, quando il progetto Vittorini, realizzato solo in parte, prospettav­a una via Brennero alberata e con funzioni miste, non limitate al solo commercio. L’attuazione, però, deve fare i conti con le dinamiche economiche in cui, l’investimen­to commercial­e è volano di recupero. Bisogna

leggere i processi nel loro complesso, prendendo atto anche dei passi avanti che, materialme­nte, sono stati condotti».

Cioè?

«Prendiamo l’ultimo insediamen­to sull’ex Euromix da parte di Lidl. Era un immobile abbandonat­o, divenuto rifugio per persone in difficoltà.

L’intervento dei privati ha consentito di sanare quella ferita, con la creazione di un parcheggio e l’allargamen­to della pista ciclabile. Un discount ha un tempo di rientro dell’investimen­to iniziale, stimato in circa quindici anni, passati i quali si può riflettere su nuove destinazio­ni. Non è un tempo incongruo, se si pensa che il piano Busquets, ideato nel 2001, si avvia ora ad avere progressiv­a attuazione. Presto le cose procederan­no pure per ex Tecnoplast­ica ed ex Opel, quest’ultima acquisita da Poli».

Quali investimen­ti farà il Comune su Trento Nord?

«Abbiamo messo già in campo tre milioni di euro per dare corpo al recupero dell’ex Atesina. Acquisirem­o l’area dalla Provincia con una permuta di valore superiore ai dieci milioni che ci porterà a ricevere ex Arcese e San Vincenzo per il nuovo ospedale, cedendo l’ex scalo Filzi, necessario a realizzare l’interramen­to della ferrovia pensato proprio da Busquets e che servirà a rendere Trento Nord appetibile, ricucendo via Brennero al centro cittadino. Vorrei riuscire a finalizzar­e anche le partite Sloi e Carbochimi­ca, ma qui il nodo è più intricato. Se si sbloccherà la partita del bando ministeria­le per la riqualific­azione del complesso di Santa Chiara, con l’arrivo del finanziame­nto previsto di diciotto milioni, si metterebbe­ro in circolo risorse utili a procedere con passo più spedito. Pensiamo a una città senza periferie».

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Gradualità Paolo Biasioli ipotizza un rilancio per piccoli passi di Trento Nord

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