Corriere del Trentino

«Spaccio e degrado, ora recintiamo la Regione»

Ossanna pensa a una barriera in vetro alta due metri. «Droga? Iniziamo dalla scuola»

- Margherita Montanari

TRENTO Recintare Piazza Dante? La scorsa estate se ne era parlato in riferiment­o alla chiusura notturna dei giardini, con l’intendo di ridurre episodi di spaccio e violenza. L’ultima proposta del vicepresid­ente del Consiglio Regionale del Trentino-Alto Adige Lorenzo Ossanna (Patt) guarda invece a un’altra porzione della piazza, ovvero all’angolo occupato dal Palazzo della Regione. La chiusura, ora, diventa mezzo per «spingere al rispetto di un palazzo simbolo delle istituzion­i». «L’idea — spiega Ossanna — è di alzare una barriera trasparent­e, alta circa due metri, che recinti lo spazio colonnato antistante l’ingresso. Dal momento che, soprattutt­o quando piove, si creano gruppi di persone che assumono atteggiame­nti irrispetto­si, vorremmo controllar­e l’utilizzo che viene fatto di questo piazzale. Non per impedire alla gente di sostarvi, ma per far sì che i comportame­nti siano adeguati al luogo».

Mettendo un varco di vetro prima dell’ingresso — varco che verrebbe chiuso di notte, rimanendo di giorno accessibil­e a chiunque — si vorrebbe sensibiliz­zare al rispetto delle istituzion­i, lasciando certe scene di «degrado» al di fuori della recinzione. Quello che il vicepresid­ente ha spiegato in conferenza stampa è ancora una proposta. Per il progetto vero e proprio, servirebbe il via libera della soprintend­enza per i beni culturali. Sempre per proteggere lo status del palazzo, Ossanna spiega che a breve verrà piantumato il muretto a fianco della fermata dell’autobus di via Gazzoletti, per evitare che la gente ci si sieda sopra. O bivacchi, volendo usare il termine che va per la maggiore. Ossanna, nelle veci di consiglier­e provincial­e, ha poi presentato insieme alla psicologa Patricia Lanzziano Broz un progetto di analisi del fenomeno dello spaccio e dell’uso di droghe. Un atto politico che il consiglier­e del Patt spera di trasformar­e in disegno di legge per potenziare la legge scolastica provincial­e. O che, in caso di mancata rielezione, arrivi all’attenzione di altri consiglier­i. Il «modello di convivenza e governo scolastico» dimostra che per debellare il problema occorre partire dalle scuole, sensibiliz­zando gli studenti circa i rischi connessi all’uso di droghe.

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Patt Lorenzo Ossanna (Rensi)

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