Corriere del Trentino

Verso i selvaggi piani di Redònt

- Silvia Vernaccini

Imboccata la val di Breguzzo, stretta e costellata da baiti sistemati come seconde case, giunti a Ponte Arnò si prosegue diritti fino alla località Stablei e si parcheggia poco prima del Ponte Pianone sul Torrente Arnò, affluente del Sarca (1.230 m; Centrale idroelettr­ica; Acropark molto frequentat­o).

Qui il sentiero Sat 223, già strada militare (Sentiero della Pace), guida alla malga rifugio Trivena — toponimo che starebbe per «Tre vene d’acqua» o «Tre conformazi­oni geologiche» — su strada a tratti cementata e in continua salita, ma sempre avvolti da un ambiente umido e da rigogliosa vegetazion­e. Si passa per malga Acquaforte (1.371 m; 0.20 ore), mentre rivoli d’acqua scorrono dalle scure montagne a cornice.

Poco prima del cancello che delimita i pascoli monticati della Malga Rifugio Trivena si notano vistose rocce montonate e sulla sinistra una bella cascata. Eccoci alla conca che accoglie il rifugio, dal 1987 gestito dalla medesima famiglia Antolini di Tione (1.650 m; 1.15 ore; tel. 0465 901019; aperto tutto l’anno; piccola esposizion­e all’interno di foto e cimeli di guerra raccolti lungo il fronte occidental­e austro-ungarico alla testata della valle, lungo gli impervi Creper di Trivena; cannone all’esterno del rifugio): si è nel Parco naturale Adamello Brenta. Si continua sul 223, ma ora su sentiero tra grossi e magnifici massi di frana: in alto s’impongono allo sguardo severe montagne dai profili frastaglia­ti.

Si sale, costeggian­do a tratti il torrente Arnò e scorgendo notevoli opere di captazione acqua, ai selvaggi Piani di Redònt (1.970 m; 1 ora), panoramici sulle alte cime del gruppo Adamello-Presanella. Si rientra circolarme­nte al rifugio sul versante opposto del torrente, guadato tramite un ponte in legno, con decisa discesa sul 223B (1 ora). Da rifugio si prende la strada dell’andata fino alla Malga Acquaforte da dove si piega a destra sul sentiero che scende nel bosco fino al parcheggio al Ponte Pianone (1 ora).

Fino alla malga rifugio Trivena il percorso è godibile con mountain bike e in inverno con racchette da neve (accertarsi al rifugio di eventuale pericolo valanghe).

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