«Il mio amore per il jazz»
La ventenne cantante, trombettista e compositrice catalana Andrea Motis ha proposto ieri ai Suoni delle Dolomiti a un pubblico di oltre 1000 spettatori il proprio mondo sonoro con numerosi brani di Emotional Dance.
Quando e come ha conosciuto il jazz?
«Da bambina, studiavo all’Escola Municipal de Música de Sant Andreu, a Barcellona. Mentre prendevo lezioni di tromba classica con Toni Gallart ho incontrato Joan Chamorro. Era l’insegnante di sassofono e era alla ricerca di studenti che fossero motivati per creare una nuova combo jazz. Il mio insegnante di tromba ha detto a Chamorro, quando avevo 10 anni, che ero molto interessata alla musica e a suonare la tromba e lui mi ha incluso nella combo. Lì ho iniziato a suonare classici dixieland e alcuni standard jazz e mi sono innamorata del jazz. Quel gruppo della scuola divenne più tardi il
Sant Andreu Jazz
Band, diretto da Joan Chamorro».
Ha iniziato la carriera nella musica in età molto giovane. Ci sono nomi che la ispirano?
«Il primo trombettista jazz è stato Bobby Hackett. Il primo assolo che ho trascritto quando ho iniziato a suonare il jazz è stato uno dei suoi. È un musicista molto lirico, molto sconosciuto in generale. Poi ho incontrato altri trombettisti e musicisti che mi hanno ispirato come Chet Baker o Clifford Brown. Con il sassofono contralto mi sono ispirato molto (ancora oggi) a Cannonball Adderley e Charlie Parker e alla voce di Billie Holiday, Ella Fitzgerald e, naturalmente, Sarah Vaughan».
Trombettista e cantante, una combinazione di grande fascino.
«Credo che la cosa più importante sia integrare entrambe le cose. Cerco di applicare quello che imparo con la tromba alla voce, fornendomi di linguaggio jazz e articolazione, e la fluidità del cantare alla tromba. Entrambe le espressioni musicali sono soddisfacenti. Tuttavia studio più tromba di altre cose perché è il mio primo strumento e sento come se fosse il mio modo principale di esprimere la mia musica. Per quanto riguarda la voce, la prendo in modo più naturale, imparando dai miei cantanti preferiti»
Quanto sono importanti le sue origini spagnole nella musica che scrive e suona?
«L musica che ascolto e scrivo è un riflesso della musica che ho ascoltato, più jazz che musica spagnola (come il flamenco)».