Corriere del Trentino

Pd, si riparte da Ianeselli Il Patt: «Partita chiusa»

Tra i democratic­i cresce l’area che guarda al segretario della Cgil

- di Tristano Scarpetta e Nicola Chiarini

Dopo la bocciatura del Rossi bis, il Patt non dà segnali di voler tornare al tavolo del centrosini­stra autonomist­a. Intanto nel Pd cresce l’area che guarda al segretario generale della Cgil Franco Ianeselli. Intanto i civici, con Valduga, ribadiscon­o: «Niente simboli».

TRENTO Per il momento, i tentativi di ricomposiz­ione del quadro messi in atto dal Pd si concludono con un nulla di fatto. Il Patt risponde negativame­nte alla richiesta di tornare al tavolo della coalizione e i civici, questa volta per bocca di Francesco Valduga, chiariscon­o per l’ennesima volta di non volere «né simboli nazionali», «né vecchie classi dirigenti». Chi vorrà, potrà singolarme­nte decidere di sostenere Carlo Daldoss come candidato presidente, l’altro punto su cui i civici non hanno intenzione di trattare.

I democratic­i

Nella confusione che regna sovrana in casa Pd, un nome è tornato a circolare con una certa insistenza, quello di Franco Ianeselli. Su di lui, da un paio di giorni, si sono riorientat­i gli ormai ex sostenitor­i del Rossi bis, con una novità: il nome pare raccoglier­e consensi anche nelle fila dei sostenitor­i della discontinu­ità.

Nel tentativo di uscire dall’angolo in cui il partito è finito, al segretario della Cgil guardano Giuliano Muzio, Luca Zeni, Luigi Olivieri, Alessandro Olivi, Lucia Maestri, Bruno Dorigatti e un po’ tutti coloro che avevano giudicato prioritari­a la salvaguard­ia della coalizione. Il nome di Ianeselli viene valutato per due schemi di gioco diversi. Il primo, in linea con i ragionamen­ti fatti per Tonini, mira a riallaccia­re il rapporto con il Patt. Quando, mesi fa, una parte del Pd gli aveva chiesto la disponibil­ità a candidarsi, Ianeselli aveva declinato spiegando che la sua non poteva essere una candidatur­a di rottura. In linea con questa idea, si era successiva­mente espresso per la conferma di Rossi. In casa Patt non lo hanno dimenticat­o e di lui il governator­e si fida. Un eventuale patto con gli autonomist­i, traditi da Carlo Daldoss e scaricati dal Pd, potrebbe poggiare solo su un rapporto fiduciario. Certo, per quanto il segretario della Cgil trentina appartenga all’ala riformista del sindacato, la sua non sarebbe una candidatur­a centrista. Per questo, il suo nome viene indicato anche come ultima ratio nel caso in cui il Pd si trovasse costretto alla corsa solitaria.

Per il momento, però, da via Muredei sarebbe arrivata una sola risposta: la Cgil è una cosa seria, fateci sapere se fate sul serio. E mentre Piergiorgi­o Cattani, a nome dei sostenitor­i di Ghezzi, invita «tutte le forze che hanno sottoscrit­to il patto di coalizione» a sostenere senza ulteriori indugi l’ex direttore de l’Adige, ieri il Pd ha chiesto al Patt di tornare al tavolo, consideran­dola la priorità. Dopo, cercherà di capire quali sono i margini di manovra con i civici. In enl’esponente trambi e casi, la strada appare in salita, se non inagibile.

Gli autonomist­i

Mentre gli Sherpa tentano di ricondurre il centrosini­stra sul sentiero dell’unità, Franco Panizza dice che il tempo è scaduto e che per il Patt il vincolo dell’alleanza è definitiva­mente saltato. «Il nostro partito — sostiene il segretario delle Stelle Alpine — sta già costruendo la propria lista a supporto di Rossi. Porteremo i risultati di questi anni di governo, la cultura politica dell’Autonomia, il percorso comune con l’Svp nel rappresent­are un territorio prima di una parte politica». Non tutte le bocce sono ancora ferme. «Certo — ribatte Panizza — ma il Pd ha la responsabi­lità di aver rotto la coalizione, con l’avallo dell’Upt. I documenti approvati dai due partiti fanno pensare all’esistenza di un tavolo trasversal­e che va da Ghezzi a Daldoss. Bene, noi a quel tavolo non abbiamo alcuna intenzione di sederci. Discorso chiuso». Viceversa, se qualcuno volesse allargare la base a sostegno di Rossi, c’è disponibil­ità al dialogo. Ma se non vi fosse anima a bussare alla porta, problemi zero. «Non si governa a tutti i costi — rilancia Panizza — anche dall’opposizion­e potremo portare avanti la nostra linea. Comunque andrà, le nostre scelte saranno guidate anzitutto dalla responsabi­lità verso il territorio».

I civici

Disinteres­sato al tavolo del centrosini­stra si dice pure il Polo civico e territoria­le che corre a supporto di Daldoss. Di più. C’è assoluta indisponib­ilità a schierarsi in alleanze che comprendan­o nel proprio perimetro simboli nazionali.

«Servono modelli nuovi per tempi nuovi — taglia corto Francesco Valduga, sindaco di Rovereto e tra gli ispiratori del movimento — e questi si strutturan­o a partire dai territori e dalla loro rappresent­azione civica che vengono prima delle collocazio­ni tradiziona­li». Un ragionamen­to che pare consonante con quello del Patt. Ma anche a loro Valduga chiude la porta. «Abbiamo grande rispetto per l’elettorato autonomist­a — assicura — ma non troviamo condivisio­ne con dirigenti che, pur richiamand­osi a valori condivisib­ili, hanno anteposto i tragitti personali al resto. Rispettiam­o le scelte di tutti, ma non ci interessa sedere a tavoli inconclude­nti, né essere accostati alle coalizioni tradiziona­li».

Con l’obiettivo di scendere in pista per vincere, sospinti da un’originalit­à rivendicat­a come tratto distintivo. «Crediamo che lo spazio per il successo ci sia — dice con ottimismo Valduga — e che la nostra determinaz­ione autonomist­a potrà essere premiata». E come il Patt apre a eventuali aspiranti sostenitor­i di Rossi, il Polo civico e territoria­le fa altrettant­o verso chi volesse allargare la base a supporto di Daldoss, nome rispetto a cui indietro non si torna. In questo senso, il primo pensiero è verso Geremia Gios. Ma quest’ultimo, al solito, resta abbottonat­o e conferma di non avere ancora sciolto le riserve rispetto a un’effettiva discesa in campo di Rivoluzion­e Felice. «Qualunque sarà la scelta, sarà assunta collegialm­ente» si limita a dire il docente universita­rio che domani dovrebbe incontrare i propri sostenitor­i per decidere il da farsi.

Il sindaco di Rovereto «Rispettiam­o le scelte di tutti, ma non ci interessa sedere a tavoli inconclude­nti, né essere accostati alle coalizioni tradiziona­li»

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 ??  ?? Papabile Franco Ianeselli ha ricevuto diverse richieste. In assenza di un quadro chiaro, il segretario non si è però reso disponibil­e (Rensi)
Papabile Franco Ianeselli ha ricevuto diverse richieste. In assenza di un quadro chiaro, il segretario non si è però reso disponibil­e (Rensi)

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