Crozi, inferno in galleria Nessun segno di frenata
Nessun segno di frenata. Domani l’addio ad Adami
TRENTO Una chiazza nera si allarga attorno allo spigolo di cemento della piccola rientranza destinata alle soste di emergenza. È tutto ciò che resta del pauroso incidente di martedì sera costato la vita al trentasettenne di Civezzano, Mattia Adami.
L’indomani della terribile tragedia in galleria lungo il tunnel dei Crozi 2 è tutto tornato alla normalità. Le auto sfrecciano verso Trento, i pendolari si affrettano a raggiungere il posto di lavoro, anche se c’è qualcuno che allunga lo sguardo verso il cordolo sul lato destro della galleria dove martedì si è scatenato l’inferno. La notizia dell’agghiacciante incidente è rimbalzata su tutti i tg, i giornali e anche i siti internet. È difficile dimenticare, tornare alla normalità, senza pensare cosa è accaduto solo poche ore prima. Erano passate le nove di sera da soli due minuti quando la Yaris ibrida del programmatore informatico si è spostata sulla destra e si è schiantata violentemente contro il cordolo. Gli investigatori della polizia stradale di Trento, che, rapidi, hanno raggiunto il luogo dell’incidente, stanno cercando di ricostruire cosa è accaduto in quei brevi attimi, ma non è facile. Sull’asfalto non sono stati trovati segni di frenata. Secondo una prima ricostruzione l’auto di Adami ha toccato il cordolo, poi si è schiantata contro lo spigolo dell’area delle soste di emergenza, si è impennata e ha preso fuoco.
Lo schianto è stato violentissimo e non ha lasciato via di scampo ad Adami. È morto intrappolato tra le lamiere e il fuoco. Quando i soccorritori e i vigili del fuoco sono arrivati sul posto la galleria era invasa
dal fumo e c’erano lingue di fuoco che arrivavano fino al soffitto. Non hanno potuto fare nulla per salvare l’informatico. Un dolore profondo per i familiari che, disperati, sono subito accorsi sul posto. La Procura, come da prassi, ha aperto un fascicolo a modello 45 (senza indagati e ipotesi di reato) che è destinato a essere archiviato. Nell’incidente infatti non sono rimaste coinvolte altre persone. Gli altri automobilisti che viaggiavano dietro la Yaris di Adami sono riusciti a fermarsi in tempo, prima che le fiamme si propagassero. Nello schianto sono scoppiati gli pneumatici dell’auto e la batteria, poi il fuoco ha divorato tutto. Un inferno. Dell’auto di Adami non è rimasto quasi nulla.
Una tragedia terribile che ha colpito al cuore la comunità di Civezzano. «Siamo tutti
choccati e addolorati» spiega il sindaco Stefano Dellai. In paese Mattia lo descrivono come un «ragazzo riservato e affettuoso». Per anni aveva vissuto a Barbaniga con la famiglia, poi circa un anno fa si era trasferito a Martignano. Da maggio lavorava come programmatore alla Praim. «Un ragazzo dolce — ricorda chi lo conosceva — che adorava il suo cagnolino di cui postava sempre le sue foto su facebook». Mattia lascia la mamma Nadia, il papà Giuliano e il fratello Ruben, ex consigliere comunale. Domani alle ore 16, presso la chiesa parrocchiale di Civezzano, i familiari e gli amici potranno salutare per l’ultima volta Mattia. Questa sera alle ore 20 la comunità di Civezzano si riunirà per il rosario.