Sale operatorie aperte il sabato per i medici liberi professionisti
Intesa tra Asl e sindacati: più spazi all’intramoenia. Ora tocca alla giunta
BOLZANO In tutta Italia si riducono gli spazi per la libera professione dei medici, in Alto Adige si fa il contrario. Le condizioni di partenza però sono diverse: nel resto d’Italia si abusa della libera professione, in Provincia di Bolzano gli spazi sono minimi. Soltanto tre ore a settimana. Per cui i limiti che la ministra Giulia Grillo vuole imporre lasciano quasi indifferenti i medici altoatesini che invece potrebbero ottenere nuovi spazi. Nella bozza di accordo concordata da sindacati e azienda si parla di introdurre le prestazioni chirurgiche in regime di libera professione intramuraria, ovvero con i pazienti che pagano per ottenere prestazioni all’interno degli ospedali provinciali. I soldi andrebbero in parte all’Asl e in parte al medico che effettua la visita o l’intervento. L’accordo infatti contempla la libera professione anche per le prestazioni chirurgiche.
Uno dei casi sulla libera professione è quello del primario che guadagnava 80mila euro di stipendio e 1,7 milioni in libera professione. La ministra vuole ora introdurre un limite ai guadagni che non possono superare il 150% dello stipendio. Una soglia che in Alto Adige i medici non vedono manco con il cannocchiale visto che con l’intramoenia si può arrotondare al massimo di qualche centinaio di euro.
La bozza di accordo raggiunta da azienda e sindacati però riscrive le regole per la libera professione ampliando notevolmente gli spazi. Ora sta alla politica concretizzare l’accordo ma difficilmente l’ok della giunta arriverà in questa legislatura.
L’intesa stabilisce che «l’attività istituzionale dovrà essere prevalente» e che l’obiettivo rimane «il contenimento dei tempi di attesa». L’accordo dice anche che la libera professione non deve essere in conflitto con l’attività istituzionale dell’Asl e che le prestazioni devono essere le stesse. Ovvero una visita in regime di intramoenia non può durare di più di una in regime istituzionale.
Ma la vera novità è che la libera professione potrà riguardare anche le prestazioni chirurgiche. Un modo per utilizzare al meglio il blocco operatorio. «L’attività chirurgica sarà possibile in regime ambulatoriale», ovvero per interventi piuttosto semplici che prevedano solo il ricovero diurno. Tecnicamente significa che il blocco operatorio di Bolzano potrebbe rimanere aperto il sabato mattina per interventi sui pazienti che pagano per potersi scegliere il medico e saltare le liste di attesa.
La bozza di accordo stabilisce anche in quali casi l’autorizzazione alla libera professione può essere revocata dal direttore generale che è chiamato a decidere sulle tariffe. I medici che hanno ottenuto un part time non possono svolgerla così come quelli che hanno scelto la libera professione extramuraria. Ovvero fuori dagli ospedali.
La svolta
Su richiesta dei pazienti potranno essere effettuate anche prestazioni chirurgiche