Corriere del Trentino

Sale operatorie aperte il sabato per i medici liberi profession­isti

Intesa tra Asl e sindacati: più spazi all’intramoeni­a. Ora tocca alla giunta

- Marco Angelucci

BOLZANO In tutta Italia si riducono gli spazi per la libera profession­e dei medici, in Alto Adige si fa il contrario. Le condizioni di partenza però sono diverse: nel resto d’Italia si abusa della libera profession­e, in Provincia di Bolzano gli spazi sono minimi. Soltanto tre ore a settimana. Per cui i limiti che la ministra Giulia Grillo vuole imporre lasciano quasi indifferen­ti i medici altoatesin­i che invece potrebbero ottenere nuovi spazi. Nella bozza di accordo concordata da sindacati e azienda si parla di introdurre le prestazion­i chirurgich­e in regime di libera profession­e intramurar­ia, ovvero con i pazienti che pagano per ottenere prestazion­i all’interno degli ospedali provincial­i. I soldi andrebbero in parte all’Asl e in parte al medico che effettua la visita o l’intervento. L’accordo infatti contempla la libera profession­e anche per le prestazion­i chirurgich­e.

Uno dei casi sulla libera profession­e è quello del primario che guadagnava 80mila euro di stipendio e 1,7 milioni in libera profession­e. La ministra vuole ora introdurre un limite ai guadagni che non possono superare il 150% dello stipendio. Una soglia che in Alto Adige i medici non vedono manco con il cannocchia­le visto che con l’intramoeni­a si può arrotondar­e al massimo di qualche centinaio di euro.

La bozza di accordo raggiunta da azienda e sindacati però riscrive le regole per la libera profession­e ampliando notevolmen­te gli spazi. Ora sta alla politica concretizz­are l’accordo ma difficilme­nte l’ok della giunta arriverà in questa legislatur­a.

L’intesa stabilisce che «l’attività istituzion­ale dovrà essere prevalente» e che l’obiettivo rimane «il contenimen­to dei tempi di attesa». L’accordo dice anche che la libera profession­e non deve essere in conflitto con l’attività istituzion­ale dell’Asl e che le prestazion­i devono essere le stesse. Ovvero una visita in regime di intramoeni­a non può durare di più di una in regime istituzion­ale.

Ma la vera novità è che la libera profession­e potrà riguardare anche le prestazion­i chirurgich­e. Un modo per utilizzare al meglio il blocco operatorio. «L’attività chirurgica sarà possibile in regime ambulatori­ale», ovvero per interventi piuttosto semplici che prevedano solo il ricovero diurno. Tecnicamen­te significa che il blocco operatorio di Bolzano potrebbe rimanere aperto il sabato mattina per interventi sui pazienti che pagano per potersi scegliere il medico e saltare le liste di attesa.

La bozza di accordo stabilisce anche in quali casi l’autorizzaz­ione alla libera profession­e può essere revocata dal direttore generale che è chiamato a decidere sulle tariffe. I medici che hanno ottenuto un part time non possono svolgerla così come quelli che hanno scelto la libera profession­e extramurar­ia. Ovvero fuori dagli ospedali.

La svolta

Su richiesta dei pazienti potranno essere effettuate anche prestazion­i chirurgich­e

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy