Malga Vallazza e sentieri di pace
Poco prima di passo Valles, valico importante agli esordi del turismo sulle Dolomiti sul finire dell’Ottocento, si parcheggia nei pressi dell’agritur malga Vallazza, frequentata porta d’accesso al Parco di Paneveggio-Pale di San Martino (1.935 m; tel. 0439 62674; aperta giugnosettembre).
Imboccato il sentiero Sat numero 623 con direzione malga di Juribrutto, si attraversa dopo un po’ il rio di Vallazza e si cammina su una mulattiera in parte lastricata e quasi pianeggiante in mezzo a pascoli e fitte macchie boschive di abete rosso, pino cimbro. Giunti alla malga (1.911 m; 0.30 ore) posta entro la Riserva integrale Lusia-Iuribrutto, si continua sul sentiero numero 629 alla volta del Lago di Juribrutto (2.206 m; lungo 220 m, largo 100 m, profondo max 4,5 m); le conifere lasciano il posto alla prateria. Un paesaggio roccioso circonda quest’irregolare specchio lacustre, animato da tanti ometti di pietra «innalzati» dagli escursionisti e scorci «lunari» macchiati dal rosso rododendro (1.20 ore).
Da qui si arriva alla forcella di Juribrutto (2.389 m; 0.30 ore), dove il sentiero da un lato sale a cima Bocche (2.745 m; 1 ora) attraverso pietraie, resti di trincee e di ricoveri, dall’altro a cima Juribrutto, caposaldo sul fronte fortificato dagli austriaci e testimone di ininterrotti scontri dal maggio 1915 al novembre 1917. Oggi la catena porfirica di cima Bocche è attraversata dal sentiero della pace che dallo Stelvio giunge in Marmolada.
Dalla Forcella di Juribrutto si gode uno spettacolare panorama sul gruppo del Cimon della Pala, sulle Dolomiti di Fassa, l’Alpe di Lusia, il Latemar.
Ridiscesi al lago (0.20 ore), si rientra circolarmente con il sentiero numero 631 che risale i lastroni di pietre noti come i Lastè di Juribrutto, lungo un pendio di fatto roccioso ed erboso; piccoli specchi d’acqua residuo del ritiro dei ghiacci (laghetti di Juribrutto) compaiono ancora lungo la salita fino all’ultima selletta pascoliva, dopo la quale il sentiero inizia a scendere su un tracciato militare anche questa volta in parte lastricato, che pare un’antica strada romana. Attraversato il rio di Pradazzo le inconfondibili rocce stratificate di Passo Valles accompagnano i passi fino a malga Vallazza (1.20 ore). In inverno è godibile con le racchette da neve.