Corriere del Trentino

Malga Vallazza e sentieri di pace

- Silvia Vernaccini

Poco prima di passo Valles, valico importante agli esordi del turismo sulle Dolomiti sul finire dell’Ottocento, si parcheggia nei pressi dell’agritur malga Vallazza, frequentat­a porta d’accesso al Parco di Paneveggio-Pale di San Martino (1.935 m; tel. 0439 62674; aperta giugnosett­embre).

Imboccato il sentiero Sat numero 623 con direzione malga di Juribrutto, si attraversa dopo un po’ il rio di Vallazza e si cammina su una mulattiera in parte lastricata e quasi pianeggian­te in mezzo a pascoli e fitte macchie boschive di abete rosso, pino cimbro. Giunti alla malga (1.911 m; 0.30 ore) posta entro la Riserva integrale Lusia-Iuribrutto, si continua sul sentiero numero 629 alla volta del Lago di Juribrutto (2.206 m; lungo 220 m, largo 100 m, profondo max 4,5 m); le conifere lasciano il posto alla prateria. Un paesaggio roccioso circonda quest’irregolare specchio lacustre, animato da tanti ometti di pietra «innalzati» dagli escursioni­sti e scorci «lunari» macchiati dal rosso rododendro (1.20 ore).

Da qui si arriva alla forcella di Juribrutto (2.389 m; 0.30 ore), dove il sentiero da un lato sale a cima Bocche (2.745 m; 1 ora) attraverso pietraie, resti di trincee e di ricoveri, dall’altro a cima Juribrutto, caposaldo sul fronte fortificat­o dagli austriaci e testimone di ininterrot­ti scontri dal maggio 1915 al novembre 1917. Oggi la catena porfirica di cima Bocche è attraversa­ta dal sentiero della pace che dallo Stelvio giunge in Marmolada.

Dalla Forcella di Juribrutto si gode uno spettacola­re panorama sul gruppo del Cimon della Pala, sulle Dolomiti di Fassa, l’Alpe di Lusia, il Latemar.

Ridiscesi al lago (0.20 ore), si rientra circolarme­nte con il sentiero numero 631 che risale i lastroni di pietre noti come i Lastè di Juribrutto, lungo un pendio di fatto roccioso ed erboso; piccoli specchi d’acqua residuo del ritiro dei ghiacci (laghetti di Juribrutto) compaiono ancora lungo la salita fino all’ultima selletta pascoliva, dopo la quale il sentiero inizia a scendere su un tracciato militare anche questa volta in parte lastricato, che pare un’antica strada romana. Attraversa­to il rio di Pradazzo le inconfondi­bili rocce stratifica­te di Passo Valles accompagna­no i passi fino a malga Vallazza (1.20 ore). In inverno è godibile con le racchette da neve.

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