Ötztaler, 4.500 concorrenti tra Sölden e i passi alpini
Trentasei le nazioni presenti alla granfondo europea. Molti gli atleti regionali
BOLZANO È la competizione ciclistica amatoriale più dura e impegnativa dell’arco alpino: la Ötztaler Radmarathon. Saranno 4.500 i concorrenti a numero chiuso provenienti da 36 nazioni che il 2 settembre si cimenteranno nella 38esima edizione della gara: un percorso unico, lungo ben 238 chilometri e con 5.500 metri di dislivello, chiuso in gran parte al traffico veicolare.
Per capire quanto la manifestazione abbia preso piede negli anni, basti pensare che le richieste di partecipazione arrivate agli organizzatori sono state ben 19.000. Si parte da Sölden, il cuore della valle tirolese dell’Ötztal, affrontando per primo il Kühtai (2.020 m), pedalando poi in direzione Brennero (1.377 m) si sconfina in Italia, a Vipiteno, attraversando successivamente i passi Giovo (2.090) e Rombo (2.509 m), per poi fare ritorno a Sölden, in Tirolo. I 5.500 metri di dislivello sono suddivisi su 40,5 km di percorso pianeggiante, 95,7 km di salita e 101,9 km di discesa. I partecipanti della «Ötztaler» sono prevalentemente di sesso maschile, mentre sono 290 le donne in gara. Ai tedeschi spetta il primato con il 48,4 % dei posti, al 21,9 % seguono gli austriaci e con il 17,6 % gli italiani (con 47 donne alla partenza). Dall’Italia arriveranno ciclisti da 83 province, per un totale di 845 atleti «azzurri»: tra questi saranno 101 gli altoatesini al via di questa splendida granfondo, che si disputa regolarmente dal 1982.
Si partirà alle 6.45 dal centro di Sölden. Saranno i tiratori scelti austriaci a dare il via ufficiale con un potente colpo di cannone, che farà tremare i sellini. Al lungo serpentone serviranno circa 20 minuti per lasciarsi alle spalle la località tirolese e dirigersi verso il fondovalle dell’Ötztal.
I plurivincitori sono l’austriaco Ekkehard Dörschlag tra gli uomini, l’italiana Anna Corona, la belga Edith Vanden Brande e la svizzera Laila Orenos tra le donne, con quattro affermazioni a testa. Nella categoria maschile l’Italia ha monopolizzato la manifestazione salendo sul gradino più alto del podio, dal 2002 al 2010 e poi ancora dal 2013 al 2015: nel 2016 il successo è andato al tedesco Bernd Hornetz, ma nella passata edizione è tornato nel Bel Paese grazie a Stefano Cecchini. Tra le donne invece una vittoria italiana manca addirittura dal 2008, quando si impose Monica Bandini: poi le quattro edizioni di fila vinte dalla Vanden Brande, l’exploit della tedesca Monika Dietl e, negli ultimi quattro anni, lo show della Orenos.
Il simbolo della 38esima edizione della Ötztaler Radmarathon sarà lo stambecco. Un animale alpino noto per la sua forza nell’arrampicarsi sulle montagne. Virtù del tutto simile a quella che i partecipanti dovranno avere per portare a termine la dura prova ciclistica. Ricco anche il programma di eventi durante il fine settimana. Si inizia con la Bike Expo, che apre i battenti venerdì 31 agosto dalle 10. Nella stessa giornata si svolgerà anche una gara di salita, chiamata «Bike4Help Prolog», alla quale potranno aderire fino a 200 ciclisti iscritti alla Ötztaler Radmarathon. La competizione prevede un tragitto lungo un pendio di 1,2 km con un dislivello di 129 metri.