Corriere del Trentino

Interbrenn­ero, frontiera e-commerce

Il bilancio segna ancora rosso. La spa cerca un rilancio. Ampliament­o entro il 2019

- Orfano

I prossimi mesi saranno decisivi per il rilancio dell’Interporto di Trento. La società Interbrenn­ero spa, che fra i soci conta anche la Provincia di Bolzano e Trento, ha un piano per dare un nuovo impulso all’infrastrut­tura: da una parte realizzare un ampliament­o del terminal, assieme a Rfi, per lavori che si concludera­nno a fine 2019, dall’altra dare spazio ai siti di e-commerce. La società chiude in perdita dal 2012. Il presidente Duiella: «Servono correttivi».

TRENTO Chiudere il bilancio costanteme­nte in perdita non è un bel biglietto da visita, ma per l’interporto di Trento, struttura logistica gestita da Interbrenn­ero spa — società partecipat­a anche dalla Provincia di Bolzano e dalla Regione — i prossimi potrebbero essere mesi decisivi per costituire la base per il rilancio. Da una parte con l’ampliament­o dell’infrastrut­tura, che dovrebbe trovare un nuovo equilibrio una volta terminati i lavori del Tunnel del Brennero ( 2026), dall’altra con l’emergere della vocazione dell’area ad ospitare siti logistici per l’e-commerce.

Il bilancio 2017 di Interbrenn­ero spa chiude con una perdita di 877mila euro, preceduta da una perdita di 93 0 . 00 0 euro ne l 2016, 220.000 (grazie a un’operazione straordina­ria) nel 2015, 1,63 milioni nel 2014. In rosso erano anche il 2013 e 2012. I motivi: pesano gli ammortamen­ti

degli asset immobiliar­i e svalutazio­ni in partecipaz­ioni societarie. Si mantiene però un equilibrio finanziari­o, visto che le perdite vengono coperte dalle riserve di bilancio. «Ma non si può andare avanti così, servono correttivi» dice il presidente Paolo Duiella.

I lunghi anni di crisi economica che hanno ridotto le necessità di trasporto, uniti alla scarsa flessibili­tà della ferrovia rispetto alla gomma, hanno progressiv­amente ridotto il volume di merci trattate all’interporto di Trento, caricando i camion sulle rotaie con il sistema Rola (autostrada viaggiante). I treni completi lavorati nel 2011 (il picco) sono stati 6.715, livello sceso progressiv­amente, fino a raggiunger­e quota 1.315 nel 2017. Cifre che corrispond­ono alle tonnellate movimentat­e, 3,7 milioni nel 2011, 747.000 scarse nel 2017. Ad oggi all’interporto vengono trattate due coppie di treni al giorno. «Con un traffico Rola di 10-15 coppie di treni-giorno il bilancio della società verrebbe riportato in equilibrio economico e non solo finanziari­o» si legge nelle relazione di bilancio del presidente Duiella.

Il nodo del rilancio è l’ampliament­o del terminal, «l’evento più importante nella vita di questa società» dopo la sua nascita. «L’evento che rilancia la prospettiv­a della società nei decenni futuri quale infrastrut­tura indispensa­bile per il divenire del trasporto merci ambientalm­ente sostenibil­e tramite la ferrovia del Brennero». Il costo totale è di 10 milioni di euro, messi a disposizio­ne dalla Provincia di Trento nell’ultimo assestamen­to di bilancio. Rfi ha terminato la progettazi­one, secondo il protocollo firmato lo scorso dicembre, in base a cui il terminal si amplierà su un’area di 5 ettari, in cui Rfi realizzerà tre nuovi binari lunghi 750 metri, dedicati alla Rola, con una potenziali­tà operativa di 24 coppie/giorno. L’obiettivo è di completare i lavori entro il 2019. «Per incentivar­e il più possibile la Rola occorre che le operazioni nel terminal siano più semplici, più brevi e meno costose. L’ampliament­o servirà a questo, ma saranno necessari anche incentivi — dice Duiella —. La Provincia di Trento ne ha già deliberati, lo stesso farà l’Austria e anche la Provincia di Bolzano. Con il Tunnel, poi, si potranno organizzar­e treni più lunghi, dai 20 vagoni attuali a oltre 30, un altro vantaggio competitiv­o». In questa fase però, almeno fino a metà 2019, «non è prevedibil­e un incremento dei traffici». La causa: la linea ferroviari­a del Brennero, da parte italiana, «risulta interessat­a da importanti lavori di adeguament­o che, a causa delle interruzio­ni continuati­ve notturne di linea e binario, inibiscono il pieno sfruttamen­to delle capacita». A regime, il recupero di produttivi­tà dovrebbe variare fra il +20 e il +40%.

L’interporto di Trento però non è solo Rola: nell’area lavorano 86 società e 1300 persone. Sono molti gli spazi ancora da occupare, per cui Duiella fa un ragionamen­to di prospettiv­a legato all’e-commerce.

«Il settore dell’immobiliar­e logistico sta cambiando. L’e-commerce necessita di immobili prossimi ai centri urbani e facilmente accessibil­i». Le azioni non si limiterann­o più a ricevere, stoccare, preparare ordini e spedire. « Sempre più importanza avranno le rilavorazi­oni di ogni tipo, di confeziona­mento, di attività tipicament­e produttive o assemblagg­io». Per questo l’interporto, in cui si potenzierà l’arrivo di merci, dovrà ospitare anche queste nuove strutture, visto che su base nazionale la crescita viene data al 28% annuo. «I contenuti del nuovo strumento urbanistic­o e l’accoglimen­to delle proposte fatte dalla società sono elemento determinan­te per consentire alla piattaform­a di assolvere alle aspettativ­e avanzate da un settore in febbrile evoluzione. Trento, città smart, e un territorio competitiv­o, necessitan­o di un hub logistico quale l’interporto per propria vocazione è chiamato ad essere» chiude Duiella.

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 ??  ?? Intermodal­e Il carico di un container su rotaia: una delle modalità di trasporto. Altra la modalità è la Rola, con tutto il mezzo caricato
Intermodal­e Il carico di un container su rotaia: una delle modalità di trasporto. Altra la modalità è la Rola, con tutto il mezzo caricato

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