Pastore fermato È accusato di omicidio
Era venuto nelle giudicarie per fare il pastore in una malga: in realtà, però, sui di lui pendeva un mandato di cattura internazionale per un omicidio in Romania. Ad arrestare il pregiudicato, nei giorni scorsi, i carabinieri delle Giudicarie, insieme a finanzieri e corpo forestale della zona.
Il fermo è avvenuto nell’ambito di alcuni controlli su rifugi, e greggi in alpeggio ed in transumanza. Proprio tra i soggetti controllati, anche un pastore rumeno privo di documenti che è stato portato presso la caserma di Tione. L’esito dei controlli ha quindi svelato l’identità dell’uomo, P.E., 54enne pregiudicato di Valeni, parte nord-est della Romania, al confine con la Moldavia; cosa più importante, però, è che a suo carico c’era un ordine di cattura internazionale emesso dal Tribunale di Vaslui per un omicidio. L’episodio risale a sei fa quando il rumeno, durante una rissa in un bar colpì un compaesano che dopo pochi giorni morì nell’ospedale dove era ricoverato. A seguito del processo l’uomo era stato condannato e dovrà scontare 3 anni e 2 mesi di carcere.Il pregiudicato si trova ora nel carcere di Spini di Gardolo, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le comunicazioni tramite ministero della Giustizia e degli Affari Esteri al Tribunale di Vaslui sono già partite, ma anche tramite Interpol, al fine di consentire al magistrato rumeno di chiedere l’estradizione.
Sempre nell’ambito dei medesimi controlli i carabinieri hanno denunciato un pastore 33enne catanese, ma residente in provincia di Reggio Emilia, che è stato trovato in possesso di un elettropascolo denunciato come rubato il giorno prima in un rifugio a Valdaone. Il materiale è stato recuperato e restituito al proprietario.