Corriere del Trentino

«LA SOLITA ITALIA DEI SALOTTI»

- Di Matteo Salvini

Centile direttore, ho letto il commento di Paola Giacomoni...

Gentile direttore, ho letto con interesse il commento richiamato ieri in prima pagina e firmato Paola Giacomoni: tra un insulto e l’altro al sottoscrit­to — addirittur­a per l’abbigliame­nto e la pettinatur­a — avverte che l’Italia «laica e progressis­ta tornerà a farsi sentire». Rassicuro la signora: quel tipo di Italia, quello dei salotti e del disprezzo per chi non è di sinistra, ha ancora la schiaccian­te maggioranz­a nelle tv, nei giornali e nei quartieri glamour (quelli dove gli unici immigrati sono in genere collaborat­ori domestici, autisti o chef: fanno la felicità dei radical chic). Mi permetto soltanto, gentile direttore, un suggerimen­to: la prossima volta sarebbe opportuno specificar­e che l’autrice di un commento così duro nei miei confronti, richiamato in prima pagina sotto forma di commento e non come semplice lettera, è solo omonima della professore­ssa universita­ria Paola Giacomoni, notoriamen­te schierata con il centrosini­stra (e che ha sostenuto la candidatur­a di Paolo Ghezzi). Credo sia

necessario, per chiarezza e per evitare che il Suo giornale venga giudicato fazioso. Soprattutt­o in vista del voto amministra­tivo, voto che finalmente strapperà il Trentino al Pd. Perché è un caso di omonimia, vero?

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Gentile ministro, la ringrazio per il Suo intervento in replica al commento della professore­ssa Paola Giacomoni. Intervento chiaro e ironico. Come sa essere Lei. E quindi, chiarezza per chiarezza. Vengo subito al punto, di Paola Giacomoni ce n’è ovviamente una. Con il suo pensiero, i suoi toni e la sua visione delle cose. E scrive su questo giornale come scrivono altri commentato­ri non certo teneri, per converso, con l’«armata brancaleon­e» del centrosini­stra. Del quale alcuni rappresent­anti, puntualmen­te, si sono fatti vivi in questi giorni per lamentare un nostro supposto sbilanciam­ento verso le istanze rappresent­ate dal Suo partito. In realtà, una cronaca puntuale della forte «contendibi­lità» politica di questa terra. Lungi dal doverla «giustifica­re», la professore­ssa Giacomoni ha aderito all’appello per Paolo Ghezzi presidente come semplice cittadina rispondend­o a una email; non ha ruoli di politica attiva né nel comitato di Ghezzi né in altri comitati o partiti. Non ha mai avuto tessere, nemmeno quando, oltre vent’anni fa, ha rivestito la carica di assessore comunale ai tempi della città nella giunta cittadina guidata dall’allora sindaco Lorenzo Dellai (era stata eletta come indipenden­te nella lista del partito che sarebbe poi diventato il Pd odierno). Insomma, il suo unico «ruolo» è quello di professore­ssa universita­ria e non riteniamo che si possa definire una «colpa» avere un’idea di Trentino diversa da quella della Lega. Alessandro Russello

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Leader Matteo Salvini, ministro dell’Interno e numero uno della Lega

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