Corriere del Trentino

L’ASSENZA D’INIZIATIVA

- Di Simone Casalini

Tanti errori hanno segnato il cammino del Pd.

Tanti errori hanno segnato il percorso del Partito democratic­o dal 4 marzo ad oggi. Il più rilevante è stato quello di non chiudere il discorso sulla leadership della coalizione in tempo utile per improntare un rilancio politico e contenutis­tico. Ad ogni modo, dopo la defenestra­zione del governator­e uscente, era logico attendersi una proposta agli alleati per riallestir­e l’alleanza e valutare come colmare l’uscita del Patt, peraltro alle prese con una corsa velleitari­a e dagli esiti incerti. Invece i dem sono apparsi disorienta­ti tanto da rinviare il coordiname­nto e l’assemblea di ieri che avrebbero dovuto indicare un orizzonte politico.

Il Pd è all’angolo e continua a guardare altrove (la candidatur­a realistica di Paolo Ghezzi o quella dell’umiliazion­e di Carlo Daldoss, sopravvalu­tando il peso dei civici) o ad attendere le scelte altrui, dimostrand­o di essere subalterno a qualsiasi forma di vita politica. Il partito di maggioranz­a relativa dovrebbe formalizza­re un suo candidato e aprire una serie di consultazi­oni con gli alleati. Giocoforza a fine agosto e a venti giorni dal deposito delle liste non sarà il massimo dell’espression­e possibile, ma una carta per tenere insieme le anime del centrosini­stra uscente e, nella peggiore delle ipotesi, costruire una sconfitta accettabil­e dalla quale ripartire per allestire un nuovo progetto politico.

Tra i nomi d’esperienza era avanzato il nome di Giorgio Tonini perché poteva essere l’elemento di equilibrio per aggregare l’Upt — che non ha mai celato l’apprezzame­nto per l’ex senatore e che nell’alleanza civica rischia di dissolvers­i — e l’area più critica rinvigorit­a dalla presenza di Ghezzi. Intorno alle tre gambe, anche se con un margine assai ristretto, si poteva studiare la possibilit­à di una lista che contemplas­se una rappresent­anza meno convenzion­ale, recuperand­o quei tanti segmenti di esclusione, o che interloqui­sse con le titubanze affiorate nell’area autonomist­a.

Insomma, non un disegno da Richelieu ma il minimo del manuale di grammatica politica per affrontare la fase più delicata degli ultimi vent’anni senza consegnars­i a disegni di emarginazi­one. Invece il Pd sembra affidarsi alla cabala con la certezza che prima o poi qualcosa accadrà. Ma non sarà stato lui a determinar­la.

 ??  ?? Il nodoUna delle assemblee del Partito democratic­o che si sono succedute in questi mesi
Il nodoUna delle assemblee del Partito democratic­o che si sono succedute in questi mesi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy