Piffer sicuro «L’innovazione sarà strategica»
Il vicepresidente di Confcommercio: «Investire su innovazione e banda larga»
Agire localmente per pensare globalmente. È il pensiero del vicepresidente vicario di Confcommercio, Massimo Piffer (nella foto) che sta alla base della proposta da lanciare al mondo produttivo.
TRENTO Agire localmente per pensare globalmente. È questa la spina dorsale della riflessione che Massimo Piffer propone al mondo produttivo territoriale, mettendo al centro concertazione e confronto. Qualcosa più di un metodo per il vice presidente vicario di Confcommercio Trentino. «Il tema dell’ascolto dell’altro non è banale — spiega — c’è una frase del Dalai Lama che mi piace ricordare: quando parli stai solo ripetendo quello che sai, quando ascolti puoi imparare qualcosa di nuovo. Ecco, penso che questo sia il punto da cui partire».
Piffer, si parte da qui anche per affrontare la crisi?
«Nell’ascolto si raccolgono anche idee e contributi per l’innovazione. Stiamo facendo un lavoro d’indagine tra i nostri associati, soprattutto per raccogliere feedback sull’agilità degli adempimenti burocratici, sul passaggio dal
10 migliaia circa le imprese in Confcommerci o Trentino con una stima di almeno 50.000 addetti impiegati in attività per l’80% familiari
cartaceo al telematico. Rappresentiamo circa 10.000 aziende con 50.000 addetti stimati. Abbiamo un peso importante, dunque, nel Pil trentino. L’80% di queste imprese sono a conduzione familiare e devono potersi dedicare anzitutto alla propria attività, liberate da una burocrazia spesso farraginosa. Chiediamo di poter lavorare in quadro di norme semplici e di contribuire con gli altri a creare un territorio accogliente e dinamico».
Questo dialogo coinvolge anche la politica?
«Abbiamo avuto un buon dialogo con l’amministrazione attuale e siamo sicuri proseguirà anche con la futura. Il rapporto di dialogo con Provincia e Camera di commercio come istituzioni è necessario. La politica deve lavorare a stretto contatto con le categorie, tenendo presente che non sempre i tempi della mediazione tra le forze politiche coincide con le esigenze di rapidità del mondo produttivo».
Quale potrebbe essere la chiave per rafforzare questa relazione?
«Il fatto che ciascuno operi per il proprio ruolo. È come quando si costruisce un ponte. All’ingegnere spetta la progettazione, perché la struttura sia funzionale, sicura e durevole. Ma poi ci sono i muratori e i tecnici che, concretamente, rendono possibile quel disegno. E questo tocca al mondo produttivo. Insieme, dunque, si possono centrare gli obiettivi».
A livello infrastrutture quali sono le priorità da affrontare?
«Sicuramente la banda larga, con il completamento dell’ultimo miglio. E, nei limiti della complessità orografica, la viabilità, per agevolare anche chi viene in vacanza da noi, nei piccoli paesi di montagna. Magari un turista straniero ci mette un’ora per arrivare in aereo a Verona, ma se poi ce ne mette quattro per arrivare in valle...».
Quando parla di concertazione tra imprese cosa intende?
«Le Pmi dovrebbero fare economie di scala, condividere centri di acquisto, allearsi per contenere i costi e mantenere capillarità di servizio. Le attività di vicinato sono fondamentali per contrastare lo spopolamento e, d’altro canto, sono solida spalla per agevolare l’accoglienza turistica. I centri storici non moriranno mai, specie se hanno una forte identità come i nostri, ma la loro vivibilità dipende da atti e scelte».
Come si tiene vivo un centro storico?
«C’è il tema dell’accessibilità, per esempio. Investire in parcheggi scambiatori, per garantire un avvicinamento agevole, senza intasare le città di auto. O la politica fiscale che sappia premiare chi tiene vivo il cuore delle nostre comunità. Le saracinesche alzate e le piazze vissute sono un vero antidoto contro la criminalità».
Alla concorrenza della grande distribuzione, ora si affianca quella dell’e-commerce. Che fare?
«Non si ferma l’evoluzione tecnologica, ma è importante che le regole siano uguali per tutti, perché vi possa essere competizione ad armi pari».
Istituzioni
«Cruciale un rapporto di collaborazione con la Provincia e la Camera di commercio»
Centri storici
«Le luci dei negozi rendono vivo e sicuro il cuore delle città, utili incentivi per chi apre»
Massimo Piffer è vice presidente di Confcommerci o Trentino
Operatore nel commercio al dettaglio, guida la federazione di categoria
All’unione, fondata nel 1946, fanno capo nove federazioni che esprimono tutto il mondo del terziario della provincia di Trento